Pediatri di famiglia. Firmato l’Accordo collettivo nazionale. Dai vaccini agli arretrati economici. Il testo della nuova convenzione
Pomo (Sisac): “Abbiamo puntato a integrare la convenzione con gli obiettivi prioritari di politica sanitaria nazionale”. Biasci (Fimp): “Garantito il recupero degli arretrati, agevolato l’inserimento di giovani pediatri, concordati obiettivi prioritari da sviluppare negli accordi regionali”. Missaglia (Simpef): “Abbiamo meso nero su bianco che i nuovi obietivi della convenzione potranno essere perseguiti sia attraverso l’azione del singolo pediatra di famiglia sia attraverso forme collaborative e organizzative più strutturate”. LA CONVENZIONE.
28 MAR - E' stato siglato oggi tra la SISAC e le Organizzazioni Sindacali rappresentative a livello nazionale il nuovo Accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i pediatri di libera scelta.
L'accordo, in ottemperanza al mandato conferito dal Comitato di Settore per il comparto Regioni-Sanità, ha provveduto a definire alcune priorità che richiedevano una soluzione negoziale particolarmente tempestiva in attesa di definire l'intero ACN del triennio 2016-2018.
“Tali priorità - si legge in una nota del Coordinatore della Sisac
Vincenzo Pomo - attengono in particolare alla necessità di integrare i riferimenti agli obiettivi prioritari di politica sanitaria nazionale (piano nazionale della cronicità, piano nazionale prevenzione vaccinale, accesso improprio al pronto soccorso, governo delle liste d'attesa ed appropriatezza), ad affrontare la problematica del ricambio generazionale anche attraverso un adeguamento delle procedure di accesso agli incarichi, ad innovare la regolamentazione del diritto di sciopero in ottemperanza alla normativa di riferimento per i servizi pubblici essenziali”.
“E’ un momento atteso da anni nel percorso di rinnovo dell’ACN - afferma
Paolo Biasci, Presidente Nazionale FIMP -. Siamo soddisfatti di aver firmato un accordo per tutti i pediatri di famiglia italiani che permette finalmente recuperi economici per la nostra categoria fin dal 2010. Inoltre si sono fatti importanti passi avanti per l’inserimento dei giovani pediatri attraverso nuove norme che facilitano l’entrata nel mondo del lavoro. Potremo così avviare il ricambio generazionale della nostra categoria con l’auspicio che il nuovo Governo faccia la sua parte aumentando il numero delle borse di studio necessarie per la pediatria”.
“Nel nuovo ACN - si legge in una nota del sindacato dei pediatri - sono concordati gli obiettivi prioritari da sviluppare negli accordi integrativi regionali. “E’ importante senza dubbio l’attiva partecipazione del pediatra di famiglia nell’ambito del sistema vaccinale nazionale - prosegue Biasci -. Sempre maggiore deve essere poi il nostro ruolo nell’assistenza ai pazienti cronici. Su questi ultimi due aspetti la parola ora passa alle Regioni che devono cogliere i nuovi indirizzi concordati e avviare nuovi percorsi assistenziali. Come sempre siamo pronti e disponibili a collaborare anche con le Istituzioni locali per rendere effettivamente operative le importanti novità contenute nel documento firmato oggi”.
Il Segretario nazionale del Sindacato medici pediatri di famiglia (Simpef),
Rinaldo Missaglia sottolinea che
“la firma è avvenuta sulla base del documento oggetto della preintesa raggiunta il 28 febbraio scorso, con un’unica, ma fondamentale modifica: è stata rivista al rialzo la massa salariale sulla base della quale vengono calcolati gli arretrati 2010-15 e l’adeguamento delle retribuzioni 2016-18. E ciò non può che farci piacere”.
Missaglia sottolinea però, “che non sono invece variati gli impegni già sottoscritti nella preintesa, che vedranno applicazione nell’ambito degli accordi regionali, e che si riferiscono a 4 temi cardine: piano vaccini, piano delle cronicità, accesso al pronto soccorso e liste di attesa”.
“E’ per noi molto importante aver raggiunto il risultato di mettere nero su bianco, nell’accordo odierno, che ciò potrà essere perseguito sia attraverso l’azione del singolo pediatra di famiglia sia attraverso forme collaborative e organizzative più strutturate”, aggiunge.
“Ora ci aspetta una pausa di riflessione, per prepararci alla contrattazione per il nuovo Acn, che dovrà svolgersi entro la fine del 2018. Auspichiamo che, in quella sede, si possano affrontare alcuni dei punti che il nostro sindacato ha già più volte sottolineato, ritenendoli essenziali per offrire un servizio realmente utile alle famiglie e ai piccoli assistiti, quali ad esempio: l’adeguamento alle nuove esigenze assistenziali dovute alle variazioni demografiche della popolazione italiana, alle nuove tipologie di assistiti con profili assistenziali sempre più evoluti, all’annoso problema dei reciproci rapporti tra ospedale e territorio, alla formazione dei professionisti medici che dovranno subentrare ai colleghi al termine della propria carriera”, conclude Missaglia.
28 marzo 2018
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