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Sacchetti a pagamento in farmacia. La circolare della Fofi: “Ecco come mettersi in regola. Multe fino a 100mila euro per i trasgressori”


Shopper ecosostenibili ed a pagamento in tutti gli esercizi commerciali. Una novità introdotta dal 1 gennaio 2018 e che coinvolge anche le farmacie. Dopo la circolare del 4 gennaio diffusa dal ministero dell’Ambiente per fare chiarezza sulle nuove disposizioni in materia di produzione commercializzazione degli shopper, anche la Fofi ha redatto una circolare per aiutare la categoria a mettersi in regola. Prevista una sanzione amministrativa pecuniaria da 2.500 a 25 mila euro che potrà essere aumentata fino ad un massimo di 100 mila euro. LA CIRCOLARE FOFI.

09 GEN - Biodegradabili e compostabili. Sono queste le due principali caratteristiche che, dal 1 gennaio 2018, devono avere le borse di plastica in uso negli esercizi commerciali per poter essere “a norma di legge”. Lo scorso 4 gennaio già il ministero dell’Ambiente aveva diffuso un documento per fare chiarezza sulle nuove disposizioni in materia di produzione commercializzazione degli shopper. Ora, anche la Fofi, la Federazione Ordini Farmacisti Italiani, ha redatto una circolare per aiutare tutti i professionisti della categoria a rispettare le nuove disposizioni.
 
“Con specifico riferimento alle farmacie – si legge nella circolare Fofi - la tipologia di borse di plastica maggiormente utilizzata è quella per il trasporto di merci e prodotti acquistati, come medicinali, cosmetici, parafarmaco, ecc., fuori dal locale di vendita. In proposito - ha specificato la Federazione - la normativa prevede che le borse di plastica devono essere biodegradabili e compostabili - cioè di composizione tale da poter essere conferite nell’umido nella fase di raccolta dei rifiuti - e devono rispondere ai requisiti dello Standard Uni En 13432:2002”.
 
Spetta a ciascuna farmacia verificare la conformità delle buste alla normativa. In che modo?
“Il controllo del rispetto dei requisiti di biodegradabilità e compostabilità - ha sottolineato Fofi - può avvenire con qualsiasi modalità, anche attraverso il rilascio da parte dei fornitori di una dichiarazione che ne attesti la rispondenza alle caratteristiche previste dalla legge”. 
 
La Federazione ha poi specificato che “queste buste non possono essere fornite in forma gratuita”. La legge precisa che l’importo del prezzo di vendita, pur dovendo risultare dallo scontrino, può essere deciso dal singolo esercente.
 
E per i trasgressori le sanzioni sono severe. “La vendita delle borse di plastica non rispondenti alle caratteristiche previste dalla normativa - ha concluso Fofi - è punita con una sanzione amministrativa pecuniaria da 2.500 a 25 mila euro che potrà essere aumentata fino ad un massimo di 100 mila euro”. 

09 gennaio 2018
© Riproduzione riservata

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