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38° Congresso nazionale Sifo. “Farmacisti figura chiave nel sistema salute”. La prima giornata 


Al centro del processo di governance del sistema per garantire l’accesso alle cure innovative e l’equità delle cure, i farmacisti del Ssn chiedono di essere inseriti a pieno titolo nell’agenda della politica con un riconoscimento forte del loro ruolo. Lo hanno ribadito nel Congresso nazionale dal titolo “SifoCare: Il farmacista nel futuro del Sistema Salute”

24 NOV - Chiamati ad essere sempre più informati e competenti sulle innovazioni farmaceutiche e tecnologiche, nell’implementazione di metodologie di HTA su farmaci, dispositivi medici, percorsi e soluzioni gestionali in ambito farmaceutico, sia nell’ospedale sia nel territorio. A mostrare versatilità nel recepimento dei cambiamenti che il mondo della sanità impone, con carichi di responsabilità ogni giorno maggiori.
È una sfida complessa quella che attende i farmacisti del Ssn che chiedono un riconoscimento istituzionale adeguato al loro ruolo. Figure determinanti nel sistema salute sulla quale non si può non investire.
 
È stata una richiesta forte quella arrivata dai farmacisti della Sifo che ieri hanno aperto i lavori del loro 38° Congresso nazionale dal titolo “SifoCare: Il farmacista nel futuro del Sistema Salute” alla presenza di autorità e istituzioni, a Roma.
 
“Noi farmacisti non solo possiamo fornire e forniamo la nostra competenza professionale, ma siamo potenzialmente cruciali nel feedback per il miglioramento delle politiche stesse – ha detto Simona Creazzola, presidente Sifo nella sua relazione di apertura – a patto, però, di vedersi riconosciuto un maggiore riconoscimento istituzionale. La sfida è innanzitutto quella del farmacista come figura sempre più integrata nella rete del sistema salute, al passo con le innovazioni”.
 
E proprio “l’innovazione tecnologica della sanità digitale, dei registri informatici nella robotica, nella galenica sterile e nella logistica integrata dovrà essere un’onda che non dovrà sommergerci ma l’occasione professionale di cavalcarla con competenze sempre più specialistiche” ha affermato Arturo Cavaliere, presidente del Comitato organizzatore del Congresso. “Sarà fondamentale in questo scenario – ha aggiunto – la sensibilità e l’acume delle istituzioni affinché l’innovazione in atto sia governata ed inclusiva integrando sempre di più il farmacista del Ssn nella rete del sistema salute”.
 
E il senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri, membro della XII Commissione Igiene e sanità del Senato e Vice Presidente Fofi ha lanciato un invito alla politica: “I farmacisti di parte pubblica hanno contribuito a rendere più forte e più qualificato il nostro Ssn. Sono ormai il braccio destro dei Direttori generali, punti di riferimento con cui ci si raccorda per politiche di razionalizzazione e hanno un ruolo straordinariamente importante. Ecco perché gli esiti di questo congresso – ha sottolineato – devono entrare di diritto nell’agenda della politica come proposte di una componente importante del nostro sistema sanitario”. Senza dimenticare i “giovani specializzandi” di farmacia ospedaliera, ha aggiunto “per cui va portata avanti la crociata di civiltà per ottenere il riconoscimento dei contratti di formazione alla pari di quelli previsti per i medici”.
 
Il congresso Sifo, come ogni anno, ha richiamato l’attenzione dell’industria del farmaco. “Il farmacista ha un ruolo importante ma lo dovrà avere ancora di più nel prossimo futuro – ha detto il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi – il nostro Ssn è tra i migliori al mondo ma oggi abbiamo problemi di sostenibilità e con questo sistema dei silos non andremo molto avanti negli anni. Per superare questo problema, il farmaco va inserito in un processo di cura che non sia solo farmaceutico: non deve essere solo prodotto ma parte di un processo. Chi deve guidare questo processo è il farmacista ospedaliero”.
 
Un plauso alla figura dei farmacisti è arrivato dal segretario generale di Cittadinanzattiva, Antonio Gaudioso: “Il ruolo del farmacista viene visto solitamente come il braccio armato del Direttore generale per tentare di risparmiare sugli acquisti di farmaci – ha detto –  invece da noi viene visto come elemento fondamentale di garanzia dei diritti dei cittadini per quanto riguarda l’accessibilità dei farmaci all’interno dell’ospedale per il cittadino non solo nei centri territoriali ma soprattutto a livello territoriale”.
 

24 novembre 2017
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