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“Action Day of the european doctors”. Oggi la protesta dei medici europei: più attenzione alla salute dei cittadini e migliori condizioni di lavoro per operatori


L'Anaao Assomed insieme con le altre Organizzazioni sindacali italiane aderenti alla Fems, quali Aaroi Emac, Snr ed Anpo, scende oggi in campo a fianco dei Medici di 16 paesi europei per chiedere maggiori tutele per la sicurezza delle cure, la sicurezza dei pazienti e la sicurezza dei medici, a prescindere dalla nazionalità di appartenenza. "Perché la sanità pubblica è di tutti".

20 OTT - "Difendiamo il diritto alla salute!". Questo lo slogan scelto per l’Action Day of the european doctors 2017, la protesta di oggi 20 ottobre promossa dalla Fems (Federazione dei medici dipendenti europei) in tutti i paesi dell’Unione Europea per sostenere e rivendicare a livello europeo la tutela del diritto alla salute per i cittadini e migliori condizioni di lavoro per gli operatori.

"In un’epoca contrassegnata da episodi che mirano alla disgregazione e separazione delle diverse unità nazionali e dell’Europa stessa, l’Anaao Assomed insieme ai sindacati medici dei paesi europei, sotto l’egida della Fems, vogliono ricordare grazie alla giornata di oggi, il valore della sanità pubblica anche come strumento di coesione tra paesi. La difesa della sanità pubblica, oggi espressa in tutte le lingue e in tutti paesi della comunità Europea, è non solo la difesa di un diritto universale, definito fondamentale dalla nostra Costituzione, ma anche la difesa del diritto alla cura in tutti i territori dell’Unione, come stabilito dalla direttiva 2011/24/UE sulle cure transfrontaliere", spiega il sindacato della dirigenza medica in una nota.

Tra le finalità della manifestazione di oggi c’è anche il richiamo alle iniquità ed alle diseguaglianze nell’accesso alle cure, presenti non solo tra il sud e il nord dell’Europa, ma anche tra le diverse regioni italiane. "La vistosa disparità nel budget che i diversi Governi impegnano per la sanità pubblica, si tramuta anche in una diseguaglianza di prevenzione e di terapie disponibili per i cittadini ed in differenti esiti delle cure. Da questo punto di vista l’Italia si prepara a divenire fanalino di coda, insieme all’est europeo, con una percentuale di Pil dedicata alla sanità pubblica avviata su di un piano inclinato che la porterà al 6.3% nel 2020, non senza ripercussioni sulla salute degli italiani o sulla loro spesa privata", sottolinea l'Anaao.

"Oggi vogliamo anche difendere i medici europei, rivendicando pari condizioni lavorative per evitare il crescente fenomeno migratorio che in Italia si traduce in un’allarmante perdita di giovani medici, in partenza per paesi europei con migliori e più certe possibilità di formazione post laurea e condizioni lavorative, ed in Europa nell’impoverimento di risorse professionali di intere aree geografiche. L’Anaao Assomed, insieme con le altre Organizzazioni sindacali italiane aderenti alla Fems, quali Aaroi Emac, Snr ed Anpo, scende oggi in campo a fianco dei Medici di 16 paesi europei per chiedere maggiori tutele per la sicurezza delle cure, la sicurezza dei pazienti e la sicurezza dei medici, a prescindere dalla nazionalità di appartenenza. Perché la sanità pubblica è di tutti", conclude la nota.

20 ottobre 2017
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