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Un rinnovo contrattuale dignitoso e più attenzione ai precari. Questi i nostri auspici per il 2017

di Biagio Papotto (Cisl Medici)

Abbiamo già scritto che per un rinnovo contrattuale dignitoso sono necessari due miliardi di euro solo per il mondo della sanità, mentre un governo poco attento e poco sensibile ai suoi stessi cittadini ha distribuito molte mance per lasciare sostanzialmente tutto invariato. Discorso a parte merita la questione del personale precario, visto che di precario qui ci sono in primis le condizioni di vita degli italiani

23 DIC - Ogni giorno dobbiamo assistere ormai a crisi di vario tipo che, se non ci coinvolgono personalmente, riguardano comunque le persone, siano essi lavoratori dipendenti di aziende a rischio di chiusura o in drammatica ristrutturazione, oppure cittadini in difficoltà economiche gravissime, o ancora semplici persone con un lavoro sereno che si trovano – loro malgrado – a dover fare i conti con improvvise situazioni di rovina: terremoti, epidemie, conflitti, terrorismo…

E se la cosa non riguarda sempre direttamente l’Italia, ebbene non possiamo certo esultare con sciocca soddisfazione. In un mondo sempre più strettamente globalizzato, nel senso che siamo tutti una piccola parte di un sistema, ben poco intelligente sarebbe chi pensasse di essere al sicuro solo perché non direttamente o immediatamente minacciato da una delle fattispecie brevemente citate.

Non appaia però stonato – pur con scenari così incerti – cercare almeno di stilare una breve nota che sia al contempo riepilogativa del tempo trascorso e propositiva per quello che verrà. La recentissima crisi politica italiana, risultato diretto dell’esito della consultazione referendaria del 4 dicembre (esito che evidentemente ha colto una gran parte degli italiani di sorpresa), pur se risolta in modo estremamente rapido, non ha mutato neppure in modo minimo le prospettive del Paese.

Di conseguenza appaiono del tutto inalterati gli interrogativi e confermate quindi le insicurezze dei lavoratori, in special modo quelli del SSN, soggetti alla doppia possibile scure dei tagli e ai mortificanti “rimbalzi” di responsabilità e gestioni dello Stato centrale e delle amministrazioni locali, con la sconfortante abitudine di lasciar peggiorare con complice inania una situazione sempre più grave.

Il nuovo governo (e abbiamo già scritto ma volentieri ripetiamo la soddisfazione della CISL Medici per la conferma dell’On. Beatrice Lorenzin al dicastero della salute, un ministro che si è distinto per cercare di comprendere i problemi ed offrire soluzioni percorribili agli stessi) si trova nella condizione di dover procedere, con una maggioranza paradossalmente forse persino maggiore del precedente Presidente del consiglio, certamente verso la gestione di importanti appuntamenti internazionali, ma – dato che la predisposizione di una nuova legge elettorale è compito del Parlamento – non dovrebbe a ns. avviso lasciarsi troppo “distrarre” dalle insidie della politica e spendere la propria efficienza e le proprie energie per l’attuazione delle cose da fare.

Per noi essenzialmente si tratta di dare continuità e consistenza agli stanziamenti decisi nei termini della Legge Finanziaria, che hanno visto il Ministro resistere a ripetuti tentativi di intaccare la misura del finanziamento già promessa dal governo, cioè i 113 miliardi che costituivano non il miglioramento auspicato ma almeno un non peggioramento forzoso del già troppo basso livello di servizio del SSN. E quando scriviamo di stanziamenti abbiamo in mente non soltanto la cifra citata poco sopra, ma anche la ns. rivendicazione - di principio e di fatto – per cui le cifre stanziate nella previsione economica per il 2017 NON sono sufficienti ad un recupero del potere d’acquisto e una decorosa retribuzione dei medici, già mortificati oltre ogni possibile resistenza dai 7 anni di blocco contrattuale e dalle continue “sforbiciate” alle risorse strumentali ed umane. Senza parlare delle frequenti “innovazioni” legislative troppo spesso specchio di vuota burocrazia soltanto.

Non si tratta quindi di una mera rivendicazione economica di chi non conosce la difficile realtà del Paese. Al contrario! Proprio perché affrontiamo in prima linea le enormi problematiche che ogni giorno si verificano, ecco che abbiamo a cuore i pazienti ed i cittadini tutti, e quindi chiediamo per loro in primis che il bistrattato “sistema della salute” in Italia non sia vieppiù degradato. Abbiamo già scritto che per un dignitoso rinnovo contrattuale sono necessari due miliardi di euro solo per il mondo della sanità, mentre un governo poco attento e poco sensibile ai suoi stessi cittadini ha distribuito molte mance per lasciare sostanzialmente tutto invariato.

Discorso a parte merita, in questa breve “lettera aperta” (che non dev’essere intesa come destinata a Babbo Natale, ma ad amministratori in carne ed ossa, che tutti ben conosciamo e continueremo a pungolare) la necessità che le Regioni, nella propria azione di coordinamento, monitoraggio e gestione del SSN, pongano in primo piano la questione del personale cosiddetto precario.

Perché “cosiddetto”? Perché è del tutto evidente che in realtà – pur facendo nostre le difficili situazioni di lavoro di chi non ha un contratto a tempo indeterminato, che consenta almeno un minimo di serenità e programmazione del proprio futuro - di precario qui ci sono in primis le condizioni di vita degli italiani, che solo miopemente possono consolarsi se residenti in qualche regione più fortunata dal punto di vista contabile, e a buona ragione lamentarsi se invece vivono in regioni meno “stabili” dal punto di vista delle sostenibilità economica.

Non è questo che ci interessa. L’unica competizione che vogliamo e per cui lavoriamo ogni giorno è quella “verso l’alto”, in una virtuosa gara a fare di più e meglio. La soddisfazione a gareggiare a “chi ha di più”, insomma non certo la vacua consolazione di “subire di meno” in uno scenario che si presenta sempre e comunque a tinte fosche per tutti.

Con queste premesse, e con l’unica finalità di migliorare le cose, ci accingiamo ad affrontare l’anno che verrà, forti delle nostre idee e dei nostri iscritti.
Auguriamo a tutti di trascorrere in serenità il Santo Natale e di iniziare un felice 2017.
 
Dott. Biagio Papotto
Segretario Generale CISL Medici

23 dicembre 2016
© Riproduzione riservata

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