Enpam: “La sostenibilità dei conti dipende dalla politica”
Nuova audizione della Fondazione Enpam presso la Commissione bicamerale di controllo sugli enti previdenziali. I vertici della Fondazione hanno condividono “pienamente” i richiami della Commissione alla massima prudenza negli investimenti e si sono detti “favorevoli” a un nuovo sistema di controlli. Ma hanno anche sostenuto che “la sostenibilità dei conti dipende dalla politica” e chiesto un regime transitorio per raggiungere i previsti 30 anni di equilibrio con riforme graduali che non penalizzino la categoria dei medici e degli odontoiatri.
22 GIU - È proseguita stamani l’audizione della Fondazione Enpam presso la Commissione bicamerale di controllo sugli enti previdenziali. I rappresentanti della Cassa dei medici e degli odontoiatri, spiega una nota dell’Enpam, hanno confermato l’impegno nel raggiungere l’equilibrio dei 30 anni, sottolineando, però, che l’obiettivo è attualmente mancano “non perché i conti della Fondazione siano peggiorati (sono anzi migliorati) ma perché la politica nel 2007 ha cambiato le regole”.
I vertici della Fondazione hanno comunque condiviso “pienamente” i richiami della Commissione alla massima prudenza negli investimenti e, a questo proposito, hanno fatto sapere che venerdì 24 giugno il Consiglio di amministrazione approverà un nuovo modello ispirato da un lavoro del professor Mario Monti, International advisor di Goldman Sachs.
L’Enpam si è anche detto favorevole a “un nuovo e più razionale” sistema di controlli. “Iniziative di questo genere, a garanzia delle pensioni degli iscritti, sono nell’interesse degli stessi amministratori”, hanno commentato nella nota.
Tuttavia, la Cassa dei medici e degli odontoiatri sottolinea anche che “contrariamente a quanto affermato dal presidente Giorgio Jannone, l'Enpam non ha affatto subito ‘ingenti perdite’. Al contrario, così come è stato chiaramente confermato nel corso dell’audizione, il rischio legato a titoli derivati, acquistati prima della grande crisi economica del 2008, è stato ridotto e attualmente riguarda una porzione limitatissima del patrimonio (circa il 2,5%), con tendenza a ulteriori miglioramenti. Il problema, così come affermato dal senatore Giuliano Cazzola, è semmai nella tenuta dei conti a 30 anni e di questo – aggiunge la nota dei vertici dell’Enpam - la Fondazione è ben consapevole da tempo e metterà in atto tutti i correttivi necessari”.
Per raggiungere l’obiettivo l’Enpam chiede però al Governo e al Parlamento di “riconoscere la sua peculiarità, in quanto le entrate della Cassa dei medici derivano per due terzi da convenzioni con il Servizio sanitario nazionale, il cui rinnovo è attualmente bloccato. Il regime di convenzione – evidenzia la nota della Fondazione - fa anche sì che i camici bianchi, a differenza degli altri professionisti, non potranno beneficiare di contributi integrativi a carico del cliente, come previsto dalla legge Lo Presti approvata pochi giorni fa”.
La Fondazione chiede quindi che le sia concesso un regime transitorio per raggiungere i previsti 30 anni di equilibrio con riforme graduali “che non penalizzino la categoria dei medici e degli odontoiatri”.
22 giugno 2011
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