L’appropriatezza nella medicina di laboratorio. Le proposte della Fism
di Franco Vimercati
La Medicina di Laboratorio rappresenta “solo” il 2% del Fondo Sanitario Nazionale ma contribuisce al 70% delle diagnosi. E' quindi un pilastro strategico del Ssn con i suoi milioni di prestazioni erogate ogni anno. Quindi è necessario adottare sistemi innovativi basati sull’Information Comunication Technology affinché anche una sola goccia di quel 2% sia gestita con oculatezza, parsimonia e saggezza
12 APR - La Fism ha condiviso con le Società Scientifiche di Medicina di Laboratorio, un salto di paradigma, rispetto alle tradizionali modalità di gestione della conoscenza e dell’appropriatezza sino ad ora esperite, utile ad una miglior ed appropriata prescrizione degli esami di laboratorio. Quella proposta è una soluzione già pronta per la Medicina di Laboratorio, ma adattabile ad altri ambiti, che fornisce suggerimenti ai prescrittori e garantisce piena autonomia decisionale con assunzione di responsabilità delle scelte in una logica di accountability.
Per avere una probabilità di efficacia effettiva delle linee guida proposte serve che vi sia un meccanismo di promemoria al medico al momento della prescrizione.
Il sistema proposto ha queste potenzialità anche di tipo formativo per l’utilizzatore. Si tratta del sistema Ermete che è ai blocchi di partenza effettiva per ora nella Regione Veneto. La progettualità, già sperimentata con successo dai medici di famiglia, è stata presentata nel corso dei due incontri Agenas tra ottobre e novembre 2015 da Fism insieme a
Bruno Biasioli, Presidente della Società Italiana di Patologia Clinica e Medicina di Laboratorio (Sipmel) e
Pierangelo Clerici, Presidente della Associazione Italiana Microbiologi Clinici (Amcli), al Ministro della Salute
Beatrice Lorenzin, al Direttore Agenas
Francesco Bevere e ai Direttori Generali del Ministero della Salute che lo hanno apprezzato pubblicamente, e invocato recentemente, sulle pagine di
Quotidiano Sanità da
Ivan Cavicchi come metodologia estendibile (
QS 24 marzo 2016 e
QS 4 aprile 2016) a vari ambiti del Ssn.
La Medicina di Laboratorio rappresenta “solo” il 2% del Fondo Sanitario Nazionale ma contribuisce al 70% delle diagnosi. E' quindi un pilastro strategico del Ssn con i suoi milioni di prestazioni erogate ogni anno.
L’uso inadeguato di esse amplifica in modo sostanziale la spesa in quanto espone alla produzione di risultati falsi positivi che obbligano a prestazioni di secondo livello ben più costose con le relative conseguenze sociali per i cittadini. D’altro canto, la sotto-prescrizione espone a una mancata o ritardata diagnosi con tutti i costi e i disagi per il paziente facilmente immaginabili.
Quindi è necessario adottare sistemi innovativi basati sull’ Information Comunication Technology affinché anche una sola goccia di quel 2% sia gestita con oculatezza, parsimonia e saggezza. Il sistema utilizzerà, a regime, un comitato scientifico allargato alle società scientifiche dei medici prescrittori che ne aggiornerà i contenuti in base alle evidenze scientifiche mondiali finalizzato alla gestione della patologie frequenti ed anche alle malattie rare.
Franco Vimercati
Presidente FISM
12 aprile 2016
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