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Medicina di laboratorio. L'appello dei biochimici clinici: “Il prezzo non sia il solo criterio di scelta per l'acquisto di esami diagnostici”


Il presidente Marcello Ciaccio: “Nell’era della medicina di precisione, che utilizza analisi genetiche e molecolari individuali, noi possiamo giocare un ruolo strategico per introdurre e applicare nuovi kit derivanti dalla ricerca di base. Vanno però scelti da addetti ai lavori”.

29 FEB - La riduzione dei costi in Sanità non può essere l’unica discriminante per la scelta degli esami da eseguire, ma si deve tener conto del risparmio che deriva da una diagnostica di laboratorio di eccellenza. “I professionisti di laboratorio clinico della SIBioC chiedono di essere direttamente coinvolti, in quanto competenti e qualificati, nelle procedure di acquisto degli esami diagnostici e nell’applicazione di strumenti normativi che garantiscano il mantenimento della qualità a costi sostenibili”. È questo l’appello lanciato da Marcello Ciaccio, Presidente dei Biochimici Clinici Italiani della SIBioC in un documento ufficiale inviato alle Istituzioni.
 
“Nell’era della Medicina di Precisione, che utilizza analisi genetiche e molecolari individuali e condivide moltissime informazioni relative ai risultati (‘big data’), la Medicina di Laboratorio gioca un ruolo strategico per introdurre e applicare nella pratica clinica nuovi esami complessi derivanti da scoperte della ricerca di base. Grazie a questi nuovi kit – prosegue Ciaccio -, la diagnosi delle malattie può essere raggiunta con ampio anticipo rispetto alle attuali possibilità e l’efficacia della personalizzazione delle cure può essere monitorata scrupolosamente per modulare il tipo e la quantità di farmaco da somministrare ad ogni paziente, migliorando in questo modo le possibilità di guarigione e la qualità di vita”.
 
Ma la disponibilità di nuovi esami richiede un impegno di risorse economiche importante, necessario a sostenere l’innovazione tecnologica e i costi associati alla produzione, alla messa a punto e standardizzazione dei kit commerciali usati nei laboratori clinici. È facile intuire che la gestione di analisi sempre più complesse e costose richiede il lavoro di specialisti di laboratorio qualificati. Infatti, se dall’esito di questi esami dipendono importanti decisioni cliniche per il destino dei pazienti, è fondamentale garantire l’affidabilità dei risultati e la loro corretta interpretazione, perché ogni eventuale errore in questa fase porterebbe a conseguenze negative per il paziente e il medico curante. “Ecco perché oggi occorre poter disporre in laboratorio di strumenti e reagenti di qualità che garantiscano la totale affidabilità dei risultati - afferma Ciaccio -. Per questo motivo, una delle società scientifiche più rappresentative dell’area di laboratorio, la SIBioC - Medicina di Laboratorio (Società Italiana di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica), lancia un alert per sensibilizzare gli amministratori pubblici e le Associazioni dei Pazienti sulla modalità di scelta dei sistemi diagnostici più sofisticati”. Infatti, sempre più spesso questo tipo di acquisti si basa sulla valutazione del solo prezzo da parte di ‘non addetti ai lavori’.
 
La SIBioC – Medicina di Laboratorio riconosce la difficoltà oggettiva di coniugare qualità e risparmio in un ambito così importante come quello della salute ed è altrettanto consapevole dell’estrema importanza di mantenere la sostenibilità della spesa sanitaria per evitare l’esaurimento delle risorse e il rischio di compromettere l’equilibrio del nostro servizio sanitario, spostando l’attuale sistema assistenziale verso modelli che introducono differenziazioni di trattamento in base alla posizione sociale dei cittadini.

Tuttavia la SIBioC – Medicina di Laboratorio ricorda che "nelle procedure di acquisto dei sistemi diagnostici non è possibile scegliere solo in base al prezzo o subordinare a questo la valorizzazione della qualità, per due ragioni principali. Primo, la qualità scadente di un esame diagnostico può generare risultati non corretti e, di conseguenza, trattamenti inadeguati, con rischio per la salute e la guarigione dei pazienti. Se si considera l’importanza di alcuni sistemi diagnostici cosiddetti “salvavita” si può comprendere meglio il rischio a cui si espone il paziente nel caso di risultati non corretti. Secondo, risultati poco affidabili ottenuti con esami di bassa qualità generano costi aggiuntivi per il servizio sanitario, per indagini di approfondimento inutili come visite specialistiche, esami strumentali, ecc". 

29 febbraio 2016
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