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Remunerazione farmacie in scadenza. Ma il confronto è fermo. Appello di Assofarm alla filiera: “Torniamo al tavolo”


C'è tempo fino al 31 dicembre per trovare un accordo, o sarà il Ministero della Salute, di concerto con l'Economia, a decidere quale sarà il nuovo sistema di remunerazione della filiera. Ma il confronto tra farmacisti, imprese e distributori è a un punto fermo. Forse perché "vogliono tutti che il sistema resti quello che è", spiega il presidente di Assofarm, Venanzio Gizzi. "Cambiare è necessario per rispondere alle nuove sfide. E se non troviamo noi un accordo, rischiamo di dovere subire quello della Salute".

31 OTT - Era il 2012 quando all'interno della filiera del farmaco si iniziò a trattare per la nuova remunerazione, come richiesto dalla spending review del Governo Monti (Legge 135/2012), ma ad oggi di una intesa non c'è traccia, nemmeno all'orizzonte. Il confronto, infatti, si è fermato da tempo. E nessun passo avanti è stato fatto rispetto all'accordo trovato con l'Aifa nell'ottobre dello stesso anno ma bocciato dai ministeri della Salute e dell'Economia. Ma il tempo stringe, perché il 31 dicembre scadono i termini per trovare una intesa. E in sua assenza, sarà facoltà del Ministro della Salute approvare un nuovo sistema, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza Stato Regioni, sentite le Commissioni parlamentari competenti. In realtà, nulla esclude che a fine anno arrivi una nuova proroga a far slittare ancora la questione. Ma per il presidente di Assofarm, Venanzio Gizzi, un nuovo sistema "è necessario" ed è dunque "necessario arrivare a una intesa condivisa, anche per evitare di dovere subire un provvedimento del ministero che potrebbe non soddisfare nessuno". Per questo Gizzi lancia un appello a tutta la filiera: "Riprendiamo subito il confronto".

"Sento il dovere di lanciare questo appello perché purtroppo - spiega Gizzi a Quotidiano Sanità - non vedo da parte degli altri protagonisti della filiera alcun segnale di voler riprendere le fila del discorso. Ma il tempo stringe e un confronto ragionato richiede tutte le settimane a disposizione da qui al 31 dicembre". La scorsa settimana, in realtà, la questione è stata accennata nel corso di un incontro al ministero della Sviluppo Economico ma, spiega Gizzi, "non è emersa alcuna volontà di confronto. L'industria ha detto che non vuole avere oneri maggiori, mentre Federfarma e i distributori non si sono espressi in alcun modo. Assofarm ha quindi deciso di prendere l'iniziativa, nei prossimi giorni, per cercare di riunire tutte le parti intorno un tavolo".

Sulle motivazioni che trattengano la filiera dal rimettersi in gioco, il presidente di Assofarm ipotizza che "forse nessuno vuole un nuovo sistema e spera che le cose vadano avanti così come avviene adesso. Escluderei la volontà sia quella di lasciare che sia il ministero a dettare le regole, che potrebbero soddisfare ancora meno di un accordo trovato dalla filiera". Certo è, secondo Gizzi, che la remunerazione deve cambiare. "E' necessario per dare concretezza alla farmacia dei servizi, valorizzare la professionalità dei farmacisti e garantire la presa in carico dei cittadini anche attraverso la farmacia".

Gizzi annuncia quindi l'intenzione di aprire intanto un canale con Federfarma, cercando di trovare nel sindacato dei titolari di farmacia un alleato per sollecitare anche imprese e distributori a riprendere il confronto. "Dare alla filiera la possibilità di trovare un accordo sul sistema è una opportunità che non possiamo sprecare".

31 ottobre 2015
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