Fofi. Concluso il Consiglio Nazionale. “Situazione inedita con l'ingresso dei capitali nelle farmacie”
Il tema è stato analizzato del dettaglio nella relazione del presidente Andrea Mandelli che l'assemblea ha condiviso all'unanimità. Condivisione assoluta anche rispetto all'idea che la farmacia dei servizi non soltanto può effettivamente decollare, ma competere con qualsiasi attore economico.
20 OTT - Il Consiglio Nazionale della FOFI è stato concluso da un dibattito durato oltre due ore e improntato alla necessità e all’urgenza di avviare le risposte necessarie ad affrontare la situazione inedita che l’ingresso dei capitali nella rete delle farmacie verrà a determinare. Tema che nella relazione del presidente
Mandelli è stato oggetto di un’analisi approfondita che l’assemblea ha condiviso all’unanimità.
Uno su tutti l’aspetto che ha caratterizzato buona parte degli interventi, e cioè la necessità di
superare la logica individualistica della professione, puntando ai modelli che nel resto d’Europa, ma anche Oltreatlantico, hanno dato prova di permettere l’operatività della farmacia del professionista anche nel confronto con le grandi catene delle società di capitali. Diverse, quindi, le soluzioni indicate di presidenti intervenuti: dalle farmacie in rete in cui si attuano economie di scala, mantenendo la distinzione societaria, alle società miste in cui la componente professionale abbia un ruolo preminente, al potenziamento del ruolo delle cooperative che, come sottolineato nella relazione, sono state troppo spesso sottovalutate come strumento per aumentare la stabilità economica della rete della farmacie. Altrettanto condivisa l’idea che sia sul piano delle prestazioni professionali che
la farmacia dei servizi non soltanto può effettivamente decollare, ma competere con qualsiasi attore economico.
E di qui l’apprezzamento generale per il progetto MUR sviluppato dalla Federazione in questo triennio, che ha finalmente fornito una misura obiettiva non soltanto dell’efficacia clinica, ma anche del potenziale economico delle prestazioni a supporto dell’aderenza terapeutica. Potenziale economico che determina risparmi per il Servizio sanitario, ma anche un introito certo per la farmacia. Una prospettiva sulla quale incombe ovviamente la necessità di veder riconosciute dal Servizio sanitario queste stesse prestazioni, ma è chiaro a tutti che molto si può fare, a livello locale, per presentare e proporre a livello regionale e locale questa nuova visione della partecipazione del farmacista al processo di cura. E a questa disseminazione dei risultati della linea d’azione federale l’assemblea è convinta possa contribuire in misura sempre maggiore anche Farmacista Più, che è sempre più avvertita come il punto di incontro della professione, luogo di scambio di idee dal quale la professione non può che arricchirsi.
La giornata è stata caratterizzata dal
ricordo di Giacomo Leopardi, citato in tutti gli interventi e non soltanto per un ricordo o un emozione , ma per le tesi e le strategie di cui è stato ideatore e promotore, che hanno posto le basi dello sviluppo dell’attuale dibattito. Un dibattito che al Presidente Leopardi sarebbe indubbiamente piaciuto.
20 ottobre 2015
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