Vaccini. Microbiologi: “Sostegno assoluto alle vaccinazioni”
Ma i microbiologi dell’Amcli riuniti a Rimini nel XLIV Congresso nazionale hanno puntato i riflettori anche sui nuovi antibiotici attivi nei confronti dei batteri ultra resistenti, dai costi però elevati. Per questo invitano le aziende sanitarie a favorire l’introduzione nei laboratori di microbiologia dei test molecolari
19 OTT - “È giunto il momento di affermare a chiare lettere e senza esitazione alcuna che occorre sostenere con forza la massima adesione alla campagna in favore delle vaccinazioni infantili. Posizioni demagogiche diffusesi negli anni creano non solo concreti pericoli e rischi per molti bambini ma, di conseguenza, pongono a rischio intere comunità. Amcli sostiene quindi con fermezza ogni sforzo che sia volto non solo all’adesione al piano di vaccinazioni, ma aiuti anche a ristabilire una corretta informazione circa i vantaggi che dette campagne portano alla comunità”.
È questo il messaggio con il quale
Pierangelo Clerici, Presidente associazione microbiologi clinici italiani Amcli e Direttore dell’Unità Operativa di Microbiologia dell’Azienda Ospedaliera di Legnano, ha aperto i lavori del XLIV Congresso Nazionale in corso a Rimini fino al 21 ottobre.
Un congresso che nella prima giornata ha visto anche la prossima generazione di antibiotici al centro del dibattito, prodotti mirati a superare i principali meccanismi di resistenza che rendono inefficaci gli attuali antibiotici.
“Da molti anni l’industria farmaceutica ha interrotto lo sviluppo di nuovi antibiotici, focalizzandosi su altre categorie di prodotti, più remunerativi – ricordano i microbiologi dell’Amcli in una nota – la diffusione recente di batteri resistenti a tutti gli antibiotici attualmente disponibili ha reso evidente la necessità di sviluppare nuovi antibiotici attivi nei confronti dei batteri ultra resistenti”.
Da alcuni anni, di conseguenza, aggiunge l’Amcli, soprattutto le piccole aziende e i gruppi di ricerca indipendenti hanno ripreso le attività di ricerca nel settore. E i risultati sono stati presentati nel corso della prima giornata di lavori congressuali: si tratta di numerose molecole per lo più appartenenti a famiglie di antibiotici ben conosciute, già in avanzato stato di sperimentazione clinica o in fase di ingresso nel mercato, molte delle quali con attività nei confronti anche di batteri patogeni multi resistenti, come Stafilococco aureo meticillino-resistente, la Klepsiella pneumoniae resistente ai carbapenemi e la Pseudomonas aeruginosa ultra-resistente.
“Di fronte a questo scenario – ha dichiarato
Gian Maria Rossolini, Coordinatore Comitato di studi sugli antimicrobici di Amcli – visti i costi elevati e la necessità di riservarli esclusivamente ai casi in cui sono realmente necessari, sarà sempre più importante l’utilizzo di una diagnosi microbiologica rapida e accurata. Non si tratta più di un’analisi microbiologica convenzionale, piuttosto di indagini raffinate a livello genomico”
“Sarà opportuno – ha commentato Clerici – che le aziende sanitarie favoriscano l’introduzione nei laboratori di microbiologia dei test molecolari utili a questa tipologia di diagnostica, anche se più costosi rispetto ai tradizionali. Ne conseguirà un risparmio sulla spesa farmaceutica (terapia appropriata) e sulla degenza (riduzione delle giornate di ricovero) che ripagherà il costo maggiore di queste nuove tecnologie”
19 ottobre 2015
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