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Farmaci con il postino? Posizione comune Fofi-Federfarma: "La dispensazione resti al farmacista"


No al recapito di farmaci a domicilio da parte di soggetti non abilitati professionalmente che impedirebbe al farmacista di svolgere la funzione di intermediario nella dispensazione del farmaco e di farmacovigilanza e al cittadino di ricevere informazioni e assistenza nell'uso corretto del farmaco. Questa è la posizione comune raggiunta dalla Federazione degli Ordini dei Farmacisti e dal sindacato dei titolari di Farmacia dopo l’esame congiunto dell’accordo tra Poste Italiane e Farmindustria.

14 MAR - “Vanno evitate soluzioni che prevedano il recapito del farmaco da parte di soggetti non  abilitati professionalmente che impedirebbero al farmacista ospedaliero e territoriale la propria funzione di intermediario nella dispensazione del farmaco e nell'attività di farmacovigilanza e al cittadino di ricevere informazioni e assistenza nell'uso corretto del farmaco”. È questa la posizione comune raggiunta dalla Fofi e da Federfarma dopo l’esame congiunto dell’accordo tra Farmindustria e Poste italiane per la consegna dei farmaci al domicilio del paziente.
In un comunicato congiunto, Federfarma e Fofi annunciano anche, “in perfetta armonia ed integrazione nell’ambito delle rispettive sfere di competenza”, l’apertura di un tavolo di concertazione per avviare un’approfondita riflessione sulle modalità di dispensazione dei medicinali a carico del Ssn, prevedendo anche forme di consegna domiciliare, ma comunque “evitando illegittime forme di integrazione verticale”.
Insomma, il fronte dei farmacisti è compatto in difesa della professione, “anche in relazione ai rapporti con i componenti di tutta la filiera”, sottolineano Fofi e Federfarma.
Nel comunicato congiunto si ricorda che per agevolare il cittadino consentendogli di reperire i farmaci necessari nella farmacia più vicina, è già prevista la possibilità che i medicinali ospedalieri, acquistati dalle Asl, vengano distribuiti dalle farmacie convenzionate a condizioni concordate. La recente normativa sulla farmacia dei servizi varata da Parlamento e Governo prevede inoltre il coinvolgimento delle farmacie convenzionate, in sinergia con i medici di medicina generale, nella presa in carico di particolari pazienti cronici, con possibilità di dispensare a domicilio i farmaci necessari alle terapie, nel caso di soggetti non autosufficienti inseriti nei programmi di Adi.  
Se il cittadino presenta quindi nuovi bisogni riguardo alla dispensazione dei farmaci, Fofi e Federfarma sottolineano che qualsiasi risposta deve prevedere la centralità della figura del farmacista, “nelle strutture pubbliche, in caso di medicinali che richiedano particolari cautele nella somministrazione, ovvero tramite la farmacia territoriale convenzionata per tutti gli altri medicinali, al fine di assicurare le massime garanzie di carattere sanitario, la massima trasparenza e il controllo dei costi”.
 

 

14 marzo 2011
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