Infermieri. Nursind pronto allo sciopero contro tagli, demansionamento e mancato rinnovo del contratto
Fallito, ieri, al ministero del Lavoro, il tentativo di conciliazione per lo stato di agitazione del personale del comparto sanità indetto dal sindacato. "Manifesteremo pubblicamente il dissenso verso queste scelte politiche ed organizzative che penalizzano i diritti dei lavoratori e sacrificano i diritti dei cittadini”.
06 AGO - Sono pronti allo sciopero gli infermieri del Nursind. E' fallito, infatti, ieri, al ministero del Lavoro, il tentativo di raffreddamento ai sensi della legge 146/90 per lo stato di agitazione del personale del comparto sanità indetto dal sindacato-
"L’incontro si è concluso con un verbale di non conciliazione che porterà il Nursind alla dichiarazione di una o più giornate dai sciopero da fissare nei prossimi mesi", spiega il sindacato, spiegando che "alla questione fondamentale del mancato avvio della contrattazione nazionale a seguito della sentenza della Corte Costituzionale, a cui si collega un mancato adeguamento salariale e una mancata valorizzazione professionale nell’organizzazione del lavoro, il sindacato ha ulteriormente espresso formalmente: il proprio disaccordo per l’ennesimo taglio lineare alla sanità pubblica spacciato per “risparmio” dal Governo avvenuto con l’approvazione del DDL Enti locali; il proprio rammarico per il mancato coinvolgimento delle rappresentanze dei lavoratori nelle politiche di riforma del sistema sanitario pubblico; la volontà di porsi, oltre che a tutela dei lavoratori, anche a tutela del diritto costituzionale alla salute, condividendo iniziative di lotta sindacale in sinergia con altre rappresentanze sindacali e istituzionali”.
Il Nursind ha inoltre stigmatizzato “l’assenza all’incontro di conciliazione dei rappresentanti dei ministeri chiamati al tavolo”.
Alla luce dell’esito dell’incontro, il sindacato ha quindi confermato “l’intenzione di procedere a manifestare pubblicamente il dissenso verso queste scelte politiche ed organizzative che penalizzano i diritti dei lavoratori e sacrificano i diritti dei cittadini”.
06 agosto 2015
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