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Terme pubbliche: “Uscire dall'impasse è possibile. Al lavoro per proposta operativa”


Lo ha annunciato il presidente Costanzo Jannotti Pecci, nel corso di un incontro con esponenti dell'Intergruppo parlamentare "Amici del termalismo". Definiti i contenuti di un’azione di sensibilizzazione che Federterme svolgerà le sedi istituzionali affinché possano essere adattati a misura del settore gli obblighi di dismissione di partecipazioni societarie non strategiche.

19 GIU - “La soluzione dei problemi che affliggono le aziende termali in mano pubblica è un passaggio propedeutico ed ineludibile per il rilancio dell’intero settore termale nazionale” ha dichiarato il presidente di Federterme/Confindustria, Costanzo Jannotti Pecci, a margine di un incontro svoltosi sul tema presso la sede di Federterme, presenti le principali terme a partecipazione pubblica, cui ha preso parte anche Edoardo Fanucci, coordinatore dell’Intergruppo parlamentare “Amici del termalismo”, cui aderiscono numerosi deputati e senatori di tutti gli schieramenti, raccogliendo le istanze degli imprenditori ed impegnandosi a trasferirle in sede legislativa.

“Nel corso della riunione - ha proseguito Jannotti Pecci - è stata ampiamente condivisa la necessità di mantenere viva l’attenzione delle istituzioni rispetto alla centralità del settore termale sia negli assetti presenti e futuri del Sistema Sanitario Nazionale che nelle politiche economiche del Paese”. Mentre “per quanto riguarda le aziende termali ancora in mano pubblica, l’idea è quella di puntare ad una possibilità di dismissione da parte degli enti locali, che tenga conto di valutazioni svolte caso per caso, definendo meccanismi di incentivazione e disincentivazione nei confronti degli enti pubblici interessati”.

Nell’incontro, grazie ad un confronto intenso e decisamente costruttivo, sono stati quindi definiti i contenuti di un’azione di sensibilizzazione che Federterme svolgerà già nell’immediato presso le competenti sedi istituzionali nazionali, regionali e territoriali, affinché possano essere adattati a misura del settore gli obblighi di dismissione di partecipazioni societarie non strategiche gravanti dal 2007 su tutti gli enti pubblici territoriali.

“Convocheremo presto un nuovo incontro – ha concluso il presidente Jannotti Pecci - al quale ci auguriamo che vorranno partecipare anche importanti realtà termali che oggi erano assenti, probabilmente nella convinzione di essere in grado di risolvere da sole un problema la cui portata è – a nostro avviso - divenuta tale da renderne impossibile la soluzione, se non attraverso la collaborazione e il contributo di tutti”.

19 giugno 2015
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