Enpam. Corte dei Conti: “Nel 2013 utile in flessione del 10,6%, ma patrimonio più che sufficiente a coprire riserva legale”
Peggiorato, pur rimanendo abbondantemente superiore all’unità (1,78) il rapporto fra contributi e spese previdenziali. In diminuzione anche il rapporto fra il numero complessivo degli iscritti e il numero delle pensioni erogate. Ma il bilancio predisposto dalla Fondazione, che incorpora gli effetti della riforma entrata in vigore nel 2013, prevede che per tutti i 50 anni di previsione il saldo totale si mantenga positivo. LA RELAZIONE
05 GIU - "L'utile di esercizio della Fondazione Enpam, dopo l’aumento del 2012 (1,3 mld di euro, +18,9%), nel 2013 si attesti a 1,1 mld di euro, registrando una flessione del 10,6% rispetto all’anno precedente. Il patrimonio netto ha raggiunto il valore di 15 mld di euro, risultando pari a 12 volte gli oneri pensionistici sostenuti nell’anno e, pertanto, più che sufficiente a coprire il valore della riserva legale prescritta (5 volte le pensioni in pagamento)". Questo il contenuto della relazione della Corte dei conti sulla gestione finanziaria dell'Enpam.
Dalla relazione risulta peggiorato, pur rimanendo abbondantemente superiore all’unità (1,78) il rapporto fra contributi e spese previdenziali. Appare in diminuzione anche il rapporto fra il numero complessivo degli iscritti e il numero delle pensioni erogate. Nel corso del 2012 la Fondazione ha approvato sostanziali modifiche ai regolamenti relativi ai fondi di previdenza, ai sensi di quanto disposto dal d.l. n. 201/211 convertito con l. n. 214/2011. La riforma, entrata in vigore il 1° gennaio 2013, ha interessato tutti i parametri rilevanti della gestione previdenziale.
Il bilancio tecnico predisposto dalla Fondazione, che incorpora gli effetti della riforma, prevede che per tutti i cinquanta anni di previsione il saldo totale, comprensivo del rendimento del patrimonio, si mantenga positivo; conseguentemente, il patrimonio complessivo risulterebbe sempre sufficiente a coprire la riserva legale. Anche il saldo previdenziale migliorerebbe, in tutto l’intervallo considerato, rispetto alle precedenti proiezioni, assumendo valore negativo nel periodo 2027-2037 per poi tornare positivo fino alla fine del periodo di previsione, cioè fino al 2065.
"A fine 2013 la Fondazione risulta ancora fortemente esposta sul mercato dei titoli strutturati: si tratta di 63 titoli acquistati fra il 2001 ed il 2009 ad un costo complessivo di 2,372 mld di euro e del valore attuale stimato in 2,302 mld di euro. Nei prossimi quattro anni - spiega la relazione - scadranno titoli della specie per 1,4 mld, e quindi l’esposizione della Fondazione in questo comparto andrà a ridursi". Sebbene si tratti di conseguenze di scelte compiute in passato, e sebbene l’esposizione della Fondazione su questo mercato si stia ridimensionando, la Corte dei Conti ha ribadito la necessità che la gestione finanziaria venga attentamente monitorata e che le scelte contemperino la ricerca della redditività con la sicurezza dell’investimento, in coerenza con le finalità istituzionali della Fondazione.
05 giugno 2015
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