Farmacisti e pensioni/4. Fofi a Croce (Enpaf): “Serve una riforma strutturale della previdenza, non una guerra di comunicati”
Così la Federazione replica alla risposta del presidente Enpaf che aveva definito "pura demagogia" la proposta avanzata dalla Fofi di prevedere il pagamanto di un contributo simbolico di 1 euro all'Ente previdenziale per i farmacisti disoccupati o per quelli con già altre coperture previdenziali. D'accordo con Fofi, la Fenagifar, Conasfa e Fiafant.
22 MAG - "Non è pensabile che si possano risolvere le difficoltà con i comunicati stampa, né che si possa attribuire a un singolo attore, in questo caso la Fofi, il compito di risolvere problemi macroeconomici di rilevanza nazionale quale la crisi economica da cui discendono la crisi gravissima della rete delle farmacie e quindi la disoccupazione, oppure ancora la regolamentazione del lavoro. Questa è demagogia. E’ bene rammentare, come emerso ai tavoli promossi dalla Federazione, che istanze come il contributo figurativo per i disoccupati, o la non obbligatorietà della contribuzione Enpaf per gli iscritti all’Ordine che abbiano un’altra copertura previdenziale sono richieste di tutta la categoria". Così la Federazione dell'Ordine dei farmacisti replica al
comunicato del presidente dell'Enpaf, Emilio Croce, che aveva giudicato come "pura demagogia" le
misure proposte dalla Fofi in favore dei farmacisti disoccupati o con altre copertura previdenziali.
"E’ evidente che queste misure sono in contrasto con l’ordinamento attuale, ma qui sembra sfuggire il fatto che occorre una riforma strutturale dell’Ente previdenziale e deve essere la nostra professione a promuoverla e indirizzarla prima che piovano sull’Enpaf interventi dall’alto. In questo senso, anche la risoluzione che è all’origine delle audizioni in Commissione lavoro è un fatto da non sottovalutare. Aumentare di un paio d’anni il periodo di contribuzione ridotta per i disoccupati è senz’altro lodevole, ma non risolve la questione: ne sposta semplicemente i termini", prosegue la Federazione.
"Da sempre alla rappresentanza professionale è chiaro che la sostenibilità economica dell’ENPAF è un punto fondamentale, e proprio per questo è stato richiesto all’Ente di chiarire se la situazione è la stessa presentata nel 2011, senza contare che, al netto dei trattamenti erogati, vi è annualmente un avanzo di bilancio su cui è logico poter contare per adattare l’azione dell’ente alla situazione. La Federazione - conclude la Fofi - è certa che la discussione di questi temi non vada fatta sulle pagine dei giornali ma concretamente attraverso il confronto con tutte le componenti professionali".
22 maggio 2015
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