Convenzioni. Snami: “Non firmare è stato un ‘dovere morale’ verso i colleghi. Intesa è baratro dei medici di famiglia”
Il presidente del Sindacato autonomo Angelo Testa spiega le ragioni del “no” alla firma sull’intesa. “Permane il nefasto intento di finanziare le AFT e le UCCP con le indennità attualmente percepite e si danneggiano soprattutto i medici di famiglia organizzati”.
06 MAR - “Non firmare è stato un ‘dovere morale’ verso i Colleghi, perché se è vero che lo sblocco della trattativa costituisce un piccolo passo in avanti, il passo è verso il baratro che attende la figura del Medico di Famiglia”. Afferma
Angelo Testa, presidente nazionale dello Snami sull’intesa tra Governo, Regioni e Sindacati che ha visto lo Snami non firmare.
“Secondo noi – prosegue - è vero che “con questo documento si dà corpo alla nuova Sanità Territoriale”, come afferma il Viceministro De Filippo, ma lo si fa danneggiando gravemente i Medici di Famiglia, soprattutto quelli che si sono organizzati in rete e in gruppo e che hanno assunto personale di studio. Infatti, permane il nefasto intento di finanziare le AFT e le UCCP con le indennità attualmente percepite da chi, anticipando i tempi, si è già di fatto organizzato investendo e migliorando il servizio”.
“Continueremo in Sisac - conclude Testa - le nostre battaglie per il rinnovo dell’Acn nella incomprensione più totale per l’entusiasmo, ratificato da una firma, per lo sblocco di una trattativa che peggiorerà le condizioni dei Medici e, paradossalmente, aumenterà la spesa sanitaria. Tutto ciò, qualcuno nella cerimonia degli autografi del ‘tutti insieme appassionatamente’ dell’altro giorno lo ha dimenticato?”
06 marzo 2015
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