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Federazione ostetriche. Rinnovati i 71 collegi provinciali: diciotto neo-presidenti tra cui 6 under 35


Questo l'esito delle votazioni valide per l’assetto 2015-2017. Sono 487 gli eletti, 416 i consiglieri di cui 213 ricoprono il ruolo di vicepresidente, tesoriere o segretario. Il 75% dei presidenti dello scorso triennio ha trovato conferma, mentre ammonta a 18 il numero dei neo-eletti. L’età media di tutti i presidenti attuali è di 52 anni.

10 FEB - Si sono concluse le elezioni per il rinnovo dei Consigli direttivi dei 71 Collegi provinciali e interprovinciali Ostetriche, così come le votazioni dei 284 membri effettivi e supplenti dei Collegi dei revisori dei conti, valide per l’assetto 2015-2017. Sono 487 gli eletti, 416 i consiglieri di cui 213 ricoprono il ruolo di vicepresidente, tesoriere o segretario. Il 75% dei presidenti dello scorso triennio ha trovato conferma, mentre ammonta a 18 il numero dei neo-eletti: 8 i presidenti designati nel nord-Italia, 5 nel centro e 5 nel meridione. I collegi di Alessandria, Ascoli-Piceno-Fermo, Campobasso-Isernia, Cuneo, Rieti e Savona-Imperia sono stati assegnati a giovani presidenti under 35, alla loro prima edizione, tra cui ben due giovanissime di 28 anni. L’età media di tutti i presidenti attuali è di 52 anni.

Per quanto riguarda le donne, da sempre di molto superiori numericamente alle presenze maschili sia nell’ambito della professione che nei ruoli di rappresentanza dei collegi, sono 17 le presidenti neo-elette che si aggiungono alle 51 dello scorso triennio confermate nelle recenti elezioni. Sono, inoltre, 65 le vicepresidenti nominate (quindi circa il 91%), 69 le tesoriere (quindi circa il 97%) mentre le segreterie dei 71 collegi presenti sul territorio nazionale sono state totalmente assegnate a ostetriche donne.
Leggero aumento nelle presenze maschili di rappresentanza e dirigenza dei collegi provinciali e interprovinciali rispetto al vecchio assetto 2012-2014: gli ostetrici uomini nominati nei consigli direttivi per il nuovo triennio da 17 salgono a quota 18. Il collegio di Ragusa è stato assegnato all’unico uomo neo-eletto che si aggiunge ai due presidenti di Benevento e Palermo confermati anche per il prossimo triennio. Sale a 6 il numero attuale dei vicepresidenti dopo la nomina tutta maschile dei vicari nei collegi di Bergamo, Perugia, Siracusa e Torino. I segretari uscenti, invece, hanno ottenuto nuove nomine lasciando il posto a colleghe donne. Sono due gli ostetrici che hanno ricevuto il ruolo di tesoriere nei collegi di Enna e Frosinone. In totale, dei 416 consiglieri eletti nelle recenti votazioni, gli uomini rappresentano il 3,6%. A seguito, inoltre, delle elezioni per il triennio 2015-2017, risulta che la presenza maschile più alta nelle formazioni dei collegi provinciali si riscontra in Sicilia, con 7 dottori in ostetricia eletti in 5 collegi su 9. Non a caso, sui 340 ostetrici uomini presenti su tutto il territorio nazionale (1,7%), 138 provengono dalle Isole, mentre 57 dal Centro, 28 dal Nord-Est, 56 dal Nord-Ovest e 61 dal Sud.

Resta molto evidente il divario con la presenza femminile italiana che conta 18916 ostetriche donne, la cui più alta concentrazione si riscontra nel Nord-Ovest con 4603 donne iscritte all’albo.

Il 28 febbraio e l’1 e il 2 marzo 2015 sono previste, inoltre, le elezioni del Comitato centrale da parte del Consiglio nazionale. I 7 componenti e i 4 revisori previsti saranno, quindi, nominati dai 71 presidenti dei collegi provinciali e interprovinciali appena eletti. Entro la primavera la Federazione Nazionale Collegi Ostetriche vedrà così rinnovati tutti gli organi direttivi principali, riferimento fondamentale dei 19256 professionisti che operano su tutto il territorio italiano. Un numero elevato di dottori in ostetricia che, però, ancora non trova il giusto riscontro lavorativo nelle strutture sanitarie nazionali. Nell’arco di sei anni, infatti, solo il 49% ha trovato lavoro a un anno dalla laurea. Come ha più volte spiegato la Presidente della Federazione Miriam Guana, “la Fnco si trova costantemente a dover esplicitare, con determinazione e fatica, i propri settori di competenza e a colmare le disattenzioni o dimenticanze della dirigenza del sistema salute e delle istituzioni (ostetricia, ginecologia e neonatologia) che non sempre riconoscono le potenzialità dell’ostetrica e gli specifici ambiti operativi, nonché il tradizionale ruolo socio-sanitario”.

10 febbraio 2015
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