Formazione medica. Prosegue polemica tra Università e Fnomceo. Bianco “Nostre richieste riforma motivate da esigenze vere dei giovani”
Botta e risposta continuo tra i presidi di Medicina e la Fnomceo. Il presidente Bianco prende carta e penna e risponde alle critiche ricevute dalle Università dopo la mozione degli Ordini dei Medici che criticava aspramente l’attuale situazione della formazione pre e post laurea. “Questi giovani, al di là delle azioni legali, sono portatori di un’esigenza che noi condividiamo e cioè quella di poter accedere al lavoro”.
22 DIC - “Non abbiamo espresso alcun giudizio censorio sull’impegno delle scuole di medicina, sulle grandi competenze del corpo docente, sulla qualità complessiva della formazione, ma tante, tante preoccupazioni sullo scenario ormai incombente di un sistema formativo che, al di là delle sue volontà e capacità, rischia di collassare sotto la valanga di accessi non correttamente programmati e comunque gestiti con procedure di selezione inadeguate che hanno spalancato le porte a ricorsi giudiziari”.
Amedeo Bianco, presidente della Fnomceo, risponde così con una
lettera indirizzata ai Presidi dei corsi di laurea in Medicina che il 15 dicembre scorso avevano
a loro volta risposto alquanto stizziti alla
mozione del Consiglio nazionale degli Ordini dei medici sulla crisi del sistema formativo del medico.
“Questi giovani, continua la lettera di Bianco, al di là delle azioni legali, sono portatori di un’esigenza che noi condividiamo, per la quale chi comincia un iter formativo ad accesso programmato in ambito medico deve poterlo concludere, soprattutto se questo costituisce il prerequisito per l’accesso al lavoro”.
“Vorrei ricordare ai Presidenti di Consiglio di Corso di Laurea - prosegue il presidente Fnomceo - laddove sollevano profili di inappropriatezza del nostro intervento, che queste migliaia di giovani si sono rivolti ai nostri Ordini e alla scrivente Federazione chiedendo ragione di un processo formativo che li lascia a metà strada in un limbo di dequalificazione professionale e lavorativa”.
“I Presidenti degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri – si conclude la risposta di Bianco - hanno dunque votato un documento di indirizzo generale, aperto e propositivo, dichiarando l’assoluto rispetto delle funzioni e dei compiti di tutte le Istituzioni coinvolte, consapevoli che i tempi difficili che viviamo e quelli che ci aspettano richiedano a tutti non trincee ma ponti per scavalcare incomprensioni, pregiudizi, contrapposizioni e oggettivi ritardi, cioè quelle paludi nelle quali rischiano di sprofondare non solo le speranze, le vocazioni e i valori di tanti giovani ma anche un brand europeo di assoluto valore quale è la professionalità del medico italiano.Il loro appello ad una maggiore e diversa integrazione tra luoghi e soggetti di formazione e luoghi e soggetti di cura, anche a fronte dell’emergenza incombente, intende indicare uno scenario di incontro e non di scontro, tra le tante Istituzioni che portano l’oggettiva responsabilità nella costruzione e nel mantenimento della qualità della professione medica e della sanità del nostro Paese”.
22 dicembre 2014
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