Farmaci. Fofi: "La sperimentazione della MUR riscuote l’approvazione della comunità scientifica"
Sono 7 i Comitati etici che hanno approvato il protocollo di sperimentazione Re-I-MUR, relativo alla terza fase dello studio patrocinato dalla Fofi sull’esecuzione nella farmacia italiana della Medicine Use Review. Lo studio europeo è condotto in 5 regioni per un totale di 360 farmacisti e 1800 pazienti affetti da asma, sotto la guida della Medway School of Pharmacy dell’Università del Kent.
21 LUG - Con quello della Provincia autonoma di Trento, che ha comunicato la sua decisione nel fine settimana, sono già sette i Comitati etici che hanno approvato il protocollo di sperimentazione Re-I-MUR, relativo alla terza fase dello studio patrocinato dalla Fofi sull’esecuzione nella farmacia italiana della Medicine Use Review (revisione dell’uso dei medicinali).
Gli altri comitati che si sono pronunciati positivamente sono quelli di Lombardia, Sardegna, Provincia di Bolzano, Puglia (Lecce) Friuli e Lazio. Condotto in 15 regioni per un totale di 360 farmacisti e 1800 pazienti affetti da asma, sotto la guida della Medway School of Pharmacy dell’Università del Kent, quello oggi in corso sarà fra i più grandi e forse il più grande studio europeo sulla farmacia di comunità per distribuzione logistica e ampiezza della distribuzione del campione (75% delle regioni italiane).
“Per questa ricerca abbiamo osservato con il massimo scrupolo il gold standard delle procedure - ha spiegato il presidente della Federazione, Senatore
Andrea Mandelli - perché vogliamo che dalla sperimentazione escano dati metodologicamente inattaccabili, e siamo orgogliosi che i Comitati etici stiano riconoscendo il nostro impegno, a cominciare da quello di Brescia, che è il CE riferimento. A tutti loro va il nostro ringraziamento. Devo anche complimentarmi con i team leader e con i presidenti di Ordine coinvolti per l’ottimo lavoro che stanno svolgendo”.
La revisione dell’uso dei medicinali è la più importante tra le prestazioni avanzate svolte dal farmacista e nei paesi in cui è stata adottata e finanziata dal Servizio sanitario, come in Gran Bretagna e Canada, ha dimostrato di migliorare l’aderenza alle cure prescritte dal medico e i risultati della terapia, oltre a ridurre sprechi e costi sanitari evitabili, come quelli dovuti ad aggravamenti e accessi al pronto soccorso. “Stiamo rispettando la tabella di marcia stabilita - ha commentato
Andrea Manfrin, principal investigator dello studio - e procedendo a questo ritmo contiamo di poter avviare entro settembre la formazione dei partecipanti allo studio”.
21 luglio 2014
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