Congresso Anep: "Necessario garantire percorsi formativi certi e arrivare a profilo professionale unico"
Queste le esigenze emerse dalla tre giorni di Chieti. Gli educatori professionali in Italia sono più di 31.000, di questi quasi 23.000 lavorano nelle strutture residenziali e 3,789 sono dipendenti del Ssn. L'attuale doppio canale formativo, "non dà certezze e incrementa confusione".
13 MAG - Si è conclusa domenica 11 maggio a Chieti l’intensa tre giorni di Anep (Associazione Nazionale Educatori Professionali), che riunita in occasione del Congresso Nazionale “I luoghi dell’educatore professionale: Il lavoro, la formazione e i diritti delle persone fragili”. Gli educatori professionali in Italia sono più di 31.000. Sono quasi 23.000 gli educatori che lavorano nelle strutture residenziali, 3.789 sono quelli dipendenti del Ssn, circa 2.000 risultano nelle piante organiche del Ministero della Giustizia, a questi si aggiungono coloro che lavorano nei servizi semi-residenziali, nei servizi territoriali e nel sistema scolastico.
Per Anep quella del congresso è stata ancora l’occasione per sottolineare che l’educatore professionale, sociale e sanitario, ha un corpus di saperi, metodologie e attività professionali che, pur calandosi nelle specificità di ogni settore di intervento, mantengono caratteristiche e specificità tipiche di una figura unitaria. C'è però la necessità di garantire percorsi formativi certi per accedere alla professione per dare certezze agli studenti ma anche ai servizi che utilizzano gli educatori professionali in Italia. Il doppio canale formativo di SNT2 e L19, purtroppo, non dà tali certezze anzi incrementa confusione anche tra i principali protagonisti dell'intervento educativo: le persone fragili i cui diritti non dovrebbero mai essere messi in discussione.
Anep in sede congressuale ha posto delle possibili proposte di intervento che vanno dalla istituzione di una commissione interministeriale alla modifica degli attuali due ordinamenti didattici con la introduzione, per l'ordinamento snt2, della clausola dell' interdipartimento per integrare la formazione di base tra la Facoltà di Medicina e Chirurgia e quella di Scienze dell'educazione e Formazione e, per L19, la chiarezza di riferimenti eliminando le possibili sovrapposizioni con il corso di laurea da effettuarsi in interdipartimento.
Potrebbe essere scontato ma è bene ribadirlo che i titoli precedentemente acquisiti andranno poi considerati in un percorso di riconoscimento ad hoc come quello ad esempio già previsto dalla 42/99. Quello del congresso 2014 è stata una delle tante tappe per arrivare al profilo unico e al percorso formativo Unico su cui Anep è decisa più che mai a non mollare nella certezza che è un'esigenza degli educatori, dei servizi e dei cittadini tutti. Le giornate di sabato 10 e domenica 11 Maggio hanno visto i delegati delle Sezioni Regionali riuniti in Montesilvano (Pescara) per l’annuale Assemblea Nazionale dei soci.
Nonostante il momento di crisi economica che sta attraversando il nostro Paese, Anep ha incrementato il proprio impegno sia livello nazionale (all’interno delle commissioni Ministeriali ed universitarie) che internazionale (grazie alla presenza attiva in Aieji e all'interno dell'officina europea dove anep si è fatta promotrice di una ricerca proprio sui percorsi formativi europei). In espansione il Centro Studi, che proprio in occasione del Congresso Nazionale ha presentato l’ultimo libro “Scrivere per Professione: L'educatore professionale e la documentazione educativa”, Ed. Unicopli- collana Chiaroscuri. In progetto l’organizzazione, in collaborazione con Aieji, di un Seminario Internazionale, che si terrà il 27 e 28 settembre 2014 a Roma sul tema dei minori stranieri non accompagnati.
Al termine dell’Assemblea è stato poi eletto il nuovo Consiglio Direttivo Nazionale.
13 maggio 2014
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