Contenzioso medico. I chirurghi del Cic prendono le distanze dallo “spot degli avvoltoi”
“Condividiamo gli scopi di Amami, ma non il percorso intrapreso”, spiega il presidente del Cic, Nicola Surico, in merito allo spot dell’Associazione. Per Surico il messaggio da diffondere è quello contenuto nello spot del Cic, che sottolinea come i chirurghi siano sempre per il bene del paziente.
27 FEB - I chirurghi italiani prendono le distanze spot “Medici, pazienti e avvoltoi” della Associazione Amami-medici accusati ingiustamente di malpractice. “Come affermato alla conferenza stampa di presentazione dello spot – ha spiegato
Nicola Surico, presidente del Collegio Italiano dei Chirurghi (Cic) – condividiamo gli scopi di Amami, ma non il percorso intrapreso. Alla conferenza stampa ho ricordato come il medico, in particolare il chirurgo, è costretto spesso a fronteggiare situazioni di emergenza prendendo decisioni importanti in tempo reale, e di come al cittadino non si possa garantire un diritto di risultato, perché ciascuno è legato alla sua biologia. Ho invitato i giornalisti presenti a evidenziare come lo scarso riposo dei chirurghi, di cui la Comunità Europea ci accusa, legato al deficit di organici, non sia una causa sottovalutabile nella possibilità di incorrere in errori. Così come non può essere non valutata la sicurezza negli ospedali che purtroppo è carente: ho preso ad esempio i punti nascita e le cause che hanno portato allo sciopero i ginecologi lo scorso anno. Ho anche sottolineato che il sistema sanitario italiano è il secondo al mondo (gli USA sono 37°)”.
Per questo il Cic, pur avendo sostenuto lo spot “Pazienti, medici e avvoltoi”, ne ha realizzato uno, “I chirurghi per la tua salute”, più vicino alla propria moral suasion. “Vogliamo far capire alle persone che i chirurghi ci sono sempre, e soltanto chi fa il medico con dedizione lo farà bene”.
27 febbraio 2014
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