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Fisica medica. Al via il 16 novembre 8° Congresso nazionale. Oltre 500 partecipanti da tutta Italia


L'appuntamento, organizzata dall'Associazione italiana fisica medica (Aifm), si chiuderà il 19. Al centro dei lavori temi riguardanti la radioterapia, l’imaging e le radiazioni non ionizzanti, oltre ad un ampio spazio per i problemi legati a formazione e ricerca. 

13 NOV - Quattro giornate di incontri scientifici, suddivise tra relazioni a invito, letture magistrali, tavole rotonde, corsi, simposi, sessioni di comunicazioni orali e poster, basate sugli oltre 400 lavori pervenuti da tutti i centri specialistici italiani, 500 partecipanti provenienti da tutto il Paese, oltre 100 relatori, 200 mq di esposizione tecnica con la presenza di una trentina di aziende del settore. Sono i numeri dell’8° Congresso nazionale di fisica medica, che si svolgerà a Torino presso il Centro Congressi del Lingotto dal 16 al 19 novembre con l’organizzazione dell’Aifm, l’Associazione italiana di fisica medica.

La manifestazione si aprirà sabato 16 novembre alle ore 14,30 con il saluto delle autorità tra cui il Sindaco di Torino Piero Fassino, il Presidente della Provincia Antonio Saitta e l’Assessore Regionale alla Tutela della Salute e Sanità Ugo Cavallera. Il Congresso sarà l’occasione per analizzare le difficoltà che la figura professionale del fisico specialista in fisica medica si trova ad affrontare: dalla scarsa percezione dell’importanza del suo lavoro alla mancanza di contratti di formazione per gli specializzandi alla chiusura delle strutture di fisica medica nelle aziende ospedaliere.
Nella prima giornata si tratteranno temi concernenti la radioterapia, l’imaging e le radiazioni non ionizzanti NIR; nella seconda, ancora in evidenza la radioterapia unitamente alla radiologia, e alla formazione e ricerca; infine la terza giornata verterà sulla medicina nucleare, sulla fisica medica nelle strutture sanitarie e sulla radioprotezione.

Il percorso formativo ha una durata di 9 anni e prevede la laurea in Fisica (5 anni) e il diploma di specializzazione in fisica medica (4 anni) durante il quale, oltre le lezioni frontali e lo studio, si lavora negli ospedali come tirocinanti. Le scuole di specializzazione istituite in Italia sono 19 - alcune non ancora attivate – a cui si accede previo concorso di ammissione a numero chiuso. Contrariamente a quanto avviene per gli specializzandi delle discipline mediche, pagati dallo Stato con contratti di formazione, per gli specializzandi in Fisica medica non sono mai stati previsti contributi statali e le uniche sovvenzioni provengono da borse di studio istituite dalle Università o dalle strutture sanitarie dove è svolto il tirocinio.

“Oggi la situazione è ancor più difficile: - dichiara Luisa Begnozzi, presidente Aifm - da un lato la mancanza di fondi impedisce di istituire borse di studio e alcuni atenei bloccano l’emissione dei bandi per le scuole di specializzazione in fisica medica impedendo, in questo modo l’accesso al lavoro di giovani laureati; dall’altro le varie leggi finanziarie e i piani di rientro imposti ad alcune Regioni, di fatto, limitano fortemente i posti nelle scuole di specializzazione e l’istituzione di nuovi servizi e/o l’assunzione di nuovi fisici medici.”
Questa situazione sta determinando una riduzione del numero di aspiranti fisici medici, tanto che molte scuole di specializzazione rischiano di chiudere.“Viviamo in un periodo in cui spesso si vuol far passare il messaggio che la qualità e la sicurezza hanno costi troppo alti e pochi se le possono permettere, continua Luisa Begnozzi. E’ bene considerare che l’apparecchiatura tecnologicamente più avanzata da sola non basta a garantirle: la presenza di professionisti specializzati è indispensabile a garantire un impiego clinico corretto e sicuro e prestazioni di qualità anche per apparecchiature che non sono di ultimissima generazione, unendo qualità e razionalizzazione delle risorse. Le autorità sanitarie devono rendersi conto che la presenza di fisici medici è fondamentale per garantire la qualità delle prestazioni e la sicurezza dei pazienti e far sì che le strutture autonome di Fisica medica siano mantenute, incoraggiate, potenziate, sviluppate.”

Il Congresso è stato organizzato sotto il segno della sostenibilità e finalizzato a limitare l’impatto sull’ambiente della produzione dei rifiuti. Si è infatti scelto di ridurre al minimo indispensabile la produzione di materiale congressuale cartaceo (e, ove necessario, ricorrere a carte ecologiche certificate), privilegiando in tutte le attività promozionali e divulgative i canali informativi elettronici, l’utilizzo di materiali congressuali ecocompatibili o riutilizzabili, la ristorazione a chilometro zero o l’incentivazione del trasporto pubblico. Inoltre, il Comitato Organizzatore del Congresso ha aderito al progetto certificato ImpattoZero®, promosso e coordinato da LifeGate. Le emissioni di gas effetto serra generate dalla manifestazione sono state stimate e saranno compensate partecipando ad un piano biennale di riqualificazione ambientale finalizzato alla creazione di circa 12.000 mq di foresta.

13 novembre 2013
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