Specialisti ambulatoriali incontrano le Regioni. Lala: “Accelerare su convenzioni”
Per il segretario del sindacato più rappresentativo della specialistica ambulatoriale l’incontro di ieri con il presidente del Comitato di Settore Sanità delle Regioni, Claudio Montaldo, si può definire “positivo”. La Fespa chiede “proposte chiare” e “risorse adeguate”.
24 OTT - “Un incontro positivo in cui abbiamo ribadito la necessità impellente di rinnovare le convenzioni per far partire la riorganizzazione delle cure sul territorio”. Così il segretario del Sumai-Assoprof,
Roberto Lala, commenta l’incontro di ieri tra il presidente del Comitato di Settore Sanità delle Regioni,
Claudio Montaldo e i sindacati rappresentativi della specialistica ambulatoriale.
“Abbiamo registrato – spiega il segretario del Sumai - un clima di confronto favorevole e una adisponibilità da parte del presidente Montaldo a riaprire il tavolo di trattativa per implementare nell’Acn alcune norme fondamentali per la costruzione di una sanità territoriale efficiente e organizzata”.
“È chiaro – conclude il segretario del Sumai-Assoprof - che la fase economica che sta vivendo il Paese è critica, ma abbiamo ribadito alle Regioni come sia essenziale investire nelle strutture sanitarie per renderle più funzionali ed efficienti rispetto al sistema che si vuole costruire, perché altrimenti la riorganizzazione che si sta cercando di edificare rischia di rimanere solo sulla carta”.
Più critica sull’esito dell’incontro la Federazione Specialistica Ambulatoriale (Fespa), rappresentata ieri da
Cosimo Trovato e
Pierluigi Ugolini. “Gli orientamenti delle Regioni, nonché del Governo centrale sono chiari: tagli e nessun aumento di stanziamenti. Ragione per cui è evidente il nostro disagio quando si parla di riorganizzare il territorio a costo zero. Sia chiaro: la questione non è solo riferibile al rinnovo delle convenzione per quanto riguarda la parte economica dei medici, ferma da anni, ma anche alla necessità di modernizzare i servizi, le strutture, la parte tecnologica, strumentale e telematica. Le Regioni in questi mesi hanno scelto la strada delle fughe in avanti puntando su modelli tutti da verificare e scaricando sui professionisti gli oneri organizzativi di questi esperimenti, spesso, oltretutto, tradendo i contenuti stessi degli accordi di lavoro ancora vigenti”, ha affermato Trovato. Secondo il quale “l’integrazione non può essere solo uno slogan – aggiunge –è necessario un progetto chiaro, con una tempistica certa e, quindi, con risorse adeguate. Tuttavia, siamo disponibili ad affrontare, sin da ora, un fitto confronto per gettare le basi per una sanità del territorio che sia all’altezza della domanda di salute dei cittadini e che veda la figura dello specialista in rete paritariamente con le altre professionalità delle cure primarie”.
“Infine – conclude Trovato – vogliamo ribadire che in questa fase previa di discussione sugli aspetti normativi, è necessario anche affrontare il nodo irrisolto dei precari e delle molte figure mediche e veterinarie (solo per citarne alcune: la medicina penitenziaria, mercantile, fiscale…ecc) non ancora transitate nell’area contrattuale della specialistica e ora in una situazione di indeterminatezza. Attendiamo a questo punto il varo dell’atto di indirizzo per poter entrare nel merito dei problemi e delle prospettive del settore”.
24 ottobre 2013
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