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Conoscere e proteggere la 'buona carne'. Se ne discute il 26 settembre a Verona


Quanto sappiamo di questo alimento? Quali prospettive potranno aprire la clonazione animale o la sintesi in provetta? Gli aspetti scientifici, innovativi, legislativi e del controllo ufficiale in una giornata di approfondimento a Castelvecchio organizzata da Simevep, Ulss 20 e Università di Padova.

24 SET - La carne, il ruolo che ha avuto come alimento nella storia dell’uomo e le prospettive aperte oggi dallo sviluppo scientifico e dalle innovazioni tecnologiche saranno al centro del convegno “La ‘buona carne’… un patrimonio da proteggere e conoscere meglio”, organizzato da Società italiana di medicina veterinaria preventiva, Università degli studi di Padova, Ulss 20, Associazione Vincenzi e Ifne, che si terrà il 26 settembre nella sala convegni del Circolo ufficiali di Castelvecchio a Verona.

Una giornata di approfondimento che spazierà ogni aspetto del “pianeta carne”: dal quelli storici a quelli legislativi, dalle tecniche di allevamento, ai nuovi sistemi per migliorare la naturale frollatura e la qualità microbiologica delle carni. Senza tralasciare neppure i sistemi di controllo e di approvvigionamento nelle Forze armate o gli aspetti giuridici in base ai quali i consumatori possono far valere i propri diritti.

In apertura dei lavori, dopo la presentazione del convegno da parte del responsabile Simevep del Veneto, Roberto Poggiani, sarà il sindaco di Verona, Flavio Tosi, a portare il saluto ai partecipanti. Quindi la parola ai relatori: Silvio Borrello, direttore generale per l'igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del Ministero della Salute; Fausto Capelli, giurista ed esperto di diritto alimentare, Valerio Giaccone, ordinario di Ispezione e controllo dei prodotti alimentari di origine animale dell’Università degli di Padova; Enrico Mancini, consulente Veterinario delle forze operative terresti; Riccardo Murari, Responsabile del Servizio igiene alimenti di origine animale dell’Ulss 20 di Verona, Severino Segato del Dipartimento di medicina animale, produzioni e salute dell’Università di Padova.

Non mancheranno i motivi di discussione. Quali prospettive, ad esempio, potrà aprire la clonazione degli animali da carne? E cosa pensare della sintesi di carne direttamente in provetta? “Quello della carne è un mondo solo in apparenza semplice – ha osservato Giaccone - Noi sappiamo che le qualità sensoriali e nutrizionali della carne giocano un ruolo decisivo nella scelta dei consumatori, ma non conosciamo ancora a fondo i fattori che condizionano queste due qualità. Quanto sappiamo, per esempio, dei meccanismi della frollatura delle carni? Negli ultimi anni sono stati brevettati nuovi e finora impensabili sistemi per mantenere meglio le carni, per stabilizzarne il colore e aumentarne tenerezza, succosità e valore nutrizionale”. 

24 settembre 2013
© Riproduzione riservata

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