Sciopero sanità. Cittadinanzattiva: “Comprendiamo i medici. Ma evitiamo disagi ai cittadini”
Lettera aperta dell’associazione ai sindacati e alle Asl affinché siano riprogrammati gli interventi sanitari previsti per la giornata del 22 luglio. Chiesto inoltre che le risorse derivanti dal mancato pagamento delle ore non lavorate a seguito dello sciopero siano reinvestite per migliorare l’assistenza.
18 LUG - “Abbiamo a cuore la salvaguardia e la cura del nostro Servizio Sanitario Nazionale e comprendiamo che queste motivazioni siano alla base dello sciopero dei medici del prossimo 22 luglio; ma siamo preoccupati per le conseguenze che ancora una volta pagheranno i cittadini Per questo lanciamo un appello a tutti i professionisti della sanità e ai Direttori generali, perché i disagi siano contenuti e perché le visite diagnostiche, specialistiche e di day surgery previste per quella data siano riprogrammate contestualmente nei successivi 7 giorni e gli interventi programmati nei successivi 15 giorni. Inoltre, le risorse economiche inutilizzate per il pagamento delle ore non lavorate dai professionisti siano impegnate per garantire cure tempestive ai cittadini”.
Questo l’appello lanciato dal Tribunale per i diritti del malato nella lettera inviata ai sindacati medici e alle direzioni generali e sanitarie di Asl e aziende ospedaliere, in vista dello sciopero del prossimo 22 luglio.
“Le risorse destinate al nostro SSN stanno subendo drastiche e ripetute riduzioni”, scrive
Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva. “ Liste di attesa troppo lunghe, ticket non più sostenibili e costi pesanti a carico delle famiglie sono i principali indicatori di una “riforma strisciante”, come l’abbiamo definita nel Rapporto PIT salute presentato nei giorni scorsi, che sta danneggiando i cittadini e che sappiamo essere oggetto di attenzione e preoccupazione anche da parte dei medici.
Per questo – conclude Aceti - ci auguriamo che il nostro appello sia accolto con favore da tutti i professionisti della sanità, sindacati di categoria e manager delle aziende sanitarie, mettendo in atto le azioni orientate a garantire il diritto alla tempestività delle cure”.
18 luglio 2013
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