Previdenza. Pace (Fofi): “Enpaf accompagni evoluzione professionale dei farmacisti”
Così il segretario della Federazione dell’Ordine torna sul ruolo dell'Ente di previdenza dopo le dichiarazioni di Croce. "E' chiaro che il problema principale sia l’occupazione. Ma certo non possiamo risolverlo né noi né l'Enpaf. Possiamo però operare per far sì che il nostro sistema previdenziale accompagni l’evoluzione della situazione lavorativa dei farmacisti".
27 MAR - "Non ho mai messo in questione la stabilità dell’Ente, anche se si potrebbe osservare che è stata ottenuta comprimendo la dinamica delle prestazioni, anche di fronte all’aumento della contribuzione”. Con queste parole il segretario della Federazione dell’Ordine dei farmacisti italiani (Fofi),
Maurizio Pace, è tornato sulle
dichiarazioni rilasciate ieri dal presidente dell’Enpaf, dopo un
suo primo intervento in materia.
Secondo Croce il problema principale da affrontare con urgenza è quello della situazione occupazionale della categoria e della flessione dei redditi.
“Sono d’accordo sul fatto che oggi il problema principale sia l’occupazione, e non solo per la nostra professione, ma per tutto l’Occidente industrializzato. Ed è un problema la cui soluzione non è purtroppo alla portata della Federazione o dell’Enpaf “, ha risposto Pace.
“Quello che invece si può e si deve fare - ha spiegato - è operare per far sì che il nostro sistema previdenziale accompagni l’evoluzione della situazione lavorativa dei farmacisti, che ormai da anni è toccata dai fenomeni che citavo: da una parte le nuove posizioni funzionali dei farmacisti, con datori di lavoro anche inediti per il nostro mondo, e dall’altra il rarefarsi dei contratti di lavoro a tempo indeterminato in tutti gli ambiti tradizionali”.
Il presidente Croce aveva poi sottolineato l’impossibilità di portare avanti le discussioni sui temi della previdenza “attraverso slogan e parole in libertà”.
“Sono slogan? Parole in libertà? Sono gli stessi temi con cui si confronta tutto il mondo del lavoro - ha replicato il segretario della Fofi - infine, è sbagliato dire che la crisi dell’occupazione sia stata ‘lasciata ai margini’ dell’attività federale e del confronto interno: è dal 2006 che abbiamo richiamato l’attenzione sulla necessità di riformare il servizio farmaceutico, anche in funzione del mantenimento e dello sviluppo dei livelli occupazionali; sono ormai passati tre anni da quando abbiamo presentato la nostra ricerca sui nuovi sbocchi lavorativi e sulle necessità di adeguare la formazione, ricerca che è stata sottoposta anche alla Conferenza dei Presidi di Farmacia”.
27 marzo 2013
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