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Emergenza-urgenza. Fp Cgil Medici: “Linee guida confuse e contraddittorie”


Il sindacato boccia il provvedimento approvato dalla Conferenza Stato Regioni: “Non affronta le tante criticità del sistema”. Confonde e modifica compiti e funzioni assistenziali della assistenza primaria e pediatria. E non provvede alle risorse.

06 MAR - “Le linee di indirizzo per la riorganizzazione del sistema di emergenza urgenza in rapporto alla continuità assistenziale rappresentano un atto confuso e contraddittorio che non affronta le tante criticità del sistema. Il documento non è stato neanche discusso con le organizzazioni sindacali rappresentative, e non si comprende a quale esigenza risponda”.
È questo il commento della Fp Cgil Medici al provvedimento approvato il mese scorso dalla Conferenza Stato Regioni.
 
“Invece di affrontare i problemi dell’emergenza sanitaria – sottolinea la Fp Cgil Medici – interviene impropriamente sulle cure primarie mentre si attende il rinnovo della Convenzione nazionale su questo specifico punto.
Confonde e modifica compiti e funzioni assistenziali della assistenza primaria (AP) e pediatria (PLS) con la fantomatica centralizzazione delle normali chiamate anche diurne e con la indicazione di percorsi diagnostici ed assistenziali agevolati. Così trovare il proprio medico di fiducia sarà una bella impresa. E i percorsi agevolati per chi servono? Chi li decide? In base a cosa? È un modo per superare le liste d’attesa?”.

Per non parlare poi della soluzione prospettata di percorsi interni ai Pronto Soccorso e ai DEA per i codici bianchi e verdi e farli gestire in sostanza ai medici della continuità assistenziale: ma così tutti i cittadini saranno costretti a recarsi sempre al PS, per qualunque motivo. “Altro che sviluppo del territorio. Così si cancella il territorio. E si intasano i PS impedendone il loro normale funzionamento” ha aggiunto il sindacato.

Non si prevede inoltre neanche un euro di risorse e le problematiche vere dei servizi, in particolare dell’emergenza - dotazione organica, protocolli operativi, standard organizzativi, carenza posti letto, integrazione fra i sistemi (e non surroga di un sistema su un altro) con il potenziamento del Dipartimento Integrato dell'Emergenza - rimangono dov’erano.
“La crisi del sistema sanitario – ha concluso Fp Cgil Medici – non dipende solo dai tagli. Una buona mano deriva anche dall’improvvisazione con la quale si affrontano problemi essenziali come questi”.

06 marzo 2013
© Riproduzione riservata

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