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Farmacie. Titolari contro liberalizzazioni? Brunetti (Parafarmacie): “Monti ha ragione”

di Massimo Brunetti

In una recente intervista televisiva il Presidente Monti ha affermato che “dentro il Pdl c'è molta vicinanza agli ordini professionali, come le farmacie, e questo ha impedito di andare avanti con le liberalizzazioni”. Nulla di più vero. Ma in ogni caso le iniziative di questo governo non ci hanno convinto

07 GEN - In una recente intervista televisiva il Presidente Monti ha affermato che “dentro il Pdl c'è molta vicinanza agli ordini professionali, come le farmacie, e questo ha impedito di andare avanti con le liberalizzazioni”. Nulla di più vero, basta ricordare quanto è accaduto nel dicembre 2011 alla Camera in occasione della conversione in legge del decreto “Salva Italia” nel quale all’art.32 era prevista la liberalizzazione, seppur parziale, dei farmaci di fascia C.
 
Non smetteremo di rammentare, anche al Presidente Mandelli sempre alle prese con il dilemma d’identità tra Presidente di tutti i farmacisti e di titolare di farmacia (una sorta di Mr. Hyde che si è impossessato definitivamente del ruolo superiore e istituzionale del Dr. Jekyll), che in Commissione Bilancio, tesoro e programmazione della Camera dei Deputati, fu proprio grazie alla forte opposizione del Presidente Giorgetti (Lega) e dei deputati PDL capeggiati da Corsaro, con l’aiuto determinante di Chiara Moroni (FLI), che alla fine fu imposto l’aut-aut al Ministro Giarda la riformulazione dell’articolo, dal quale spariva ogni riferimento alla liberalizzazione dei farmaci di fascia C. Questi i fatti, che hanno determinato nei giorni successivi le dure prese di posizione di Monti, Passera e Catricalà, sulla battuta di arresto imposta sulla liberalizzazione dei farmaci.
 
Di qui la volontà del Governo di riproporre il tema della liberalizzazione dei farmaci nel successivo decreto “Cresci Italia”. Solo che ancora una volta il governo Monti ha dovuto fare i conti con una maggioranza PDL-Lega che in tema di liberalizzazioni delle professioni, in particolare di farmaci e taxi non ne voleva sapere. Al punto che esplicitamente Monti, Passera e poi il sottosegretario De Vincenti, hanno dovuto riconoscere pubblicamente che su questi temi il diniego di PDL-Lega impediva ogni possibilità di riproporre la liberalizzazione dei farmaci. Questi i veri motivi che hanno determinato nel Governo (De Vincenti) l’adozione della “subordinata” ovvero la proposta del concorso straordinario, una soluzione già prevista dal PDL, a cominciare dal presidente della Commissione salute del Senato Tomassini. 
 
Queste le iniziative legislative del Governo Monti , in materia di liberalizzazione dei farmaci e di accesso alla professione di farmacista, sulle quali forte è stato il condizionamento operato dai rappresentanti di Federfarma su PDL/Lega. Responsabilità e mancanza di lungimiranza politica da ricercare anche nei vertici FOFI, a cominciare dal presidente Mandelli e del vicepresidente Senatore D’Ambrosio Lettieri, esponenti autorevoli del PDL che nulla hanno fatto per contrastare la deriva antiliberalizzazione imposta al loro partito da Federfarma . Al punto che oggi la farmacia si trova a dover fare i conti con un maxi concorso, che ci auguriamo non faccia la fine di tanti altri che hanno impiegato anni per giungere a conclusione, e con la sempre più probabile liberalizzazione dei farmaci di fascia C. Un bel risultato non c’è che dire, “cornuti e...”, come direbbe qualche raffinato Parlamentare. 
 
Tuttavia sulla intervista del presidente Monti vorremmo dire due parole, specie quando afferma che per la ripresa del Paese è necessario “innovare anche nel campo delle liberalizzazioni per dare delle opportunità a disoccupati, precari e giovani”. Signor Presidente Monti, non mettiamo in dubbio la sua buona fede quando fa queste affermazioni, ma dobbiamo rilevare una certa distanza tra le sue parole e i fatti che il suo Governo ha determinato, specie nel settore della farmacia. I fatti Presidente sono molto diversi, forse Lei non se n’è accorto perché distratto da altri impegni, ma il testo iniziale del decreto “Cresci Italia” riguardante il concorso straordinario per l’assegnazione delle nuove farmacie, prevedeva un percorso agevolato e favorevole per i giovani farmacisti “Under 40” e per i titolari di parafarmacia.
 
Agevolazioni che a seguito del rimaneggiamento voluto dal suo Ministro della salute nel corso dell’iter parlamentare, sono state annullate, in favore dei farmacisti più anziani, al punto che i farmacisti delle parafarmacie, specie i più giovani, hanno visto sparire le maggiorazioni dei punteggi per l’attività svolta e dunque annullare ogni possibilità di partecipazione al concorso straordinario. Bel risultato non c’è che dire. E queste sarebbero le politiche per i giovani volute dal Presidente Monti? No, grazie signor Presidente, in materia di lavoro, sviluppo occupazionale e liberalizzazioni preferiamo sempre l’originale: Pierluigi Bersani.
 
Massimo Brunetti
Segretario Nazionale Anpi-Associazione Nazionale Parafarmacie Italiane

07 gennaio 2013
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