“Ministro Zangrillo, qualcuno ha dovuto regalare una calcolatrice alla Presidente Meloni che non riusciva a fare conti credibili degli stanziamenti per la sanità pubblica; a lei dobbiamo forse regalare un calendario? Quando, in una recente intervista, dice di voler sottolineare l’importanza di aver chiuso “nei tempi giusti” il Contratto di lavoro relativo al triennio 2022-2024 che riguarda 200 mila persone, non le sembra di dire qualcosa di poco digeribile alle loro 200 mila famiglie? Chiudere ”nei termini” il contratto dei dipendenti pubblici, come lei ben sa, non significa solo distribuire risorse ma soprattutto significa incidere sulle modalità organizzative, sulle condizioni e il clima di lavoro, sulle prospettive di carriera, sulla selezione del merito etc., materie che richiedono regole contrattuali che si applicheranno nei luoghi di lavoro da gennaio 2025 per il lavoro svolto nel periodo 2022-2024. Non le sembra eccessivo enfatizzare una cosa così anacronistica?”.
È quanto dichiara in una nota Aldo Grasselli, Presidente nazionale FVM in aperta polemica con il ministro della Pa, Paolo Zangrillo, ricordando come in realtà la stagione contrattuale del personale della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria del Ssn sia ancora al palo.
“Quando lei dice, sig. Ministro: “ora la legge di Bilancio è chiusa, sappiamo con certezza quali sono le risorse a disposizione. A questo punto vale la pena provare ad essere pratici nei ragionamenti” si riferisce forse al fatto che “praticamente” il Governo e le Regioni non hanno ancora emanato l’atto di indirizzo per il rinnovo del Contratto collettivo del triennio 2022-2024 del personale della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria del SSN? Come accade da anni, anche il suo governo per la sanità pubblica elaborerà un atto di indirizzo un po’ tardivo, non crede? - sottolinea Grasselli - Se il governo intende “Introdurre importanti innovazioni per il welfare, per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”, ritiene che possa interessare un contratto 2022-2024 - che nel 2025 non ha ancora visto la luce di partenza per la negoziazione - alla massa di medici e sanitari che nel triennio 2022-2024 hanno lavorato con un contratto inadeguato per sua definizione e che ora si sentono trattati come grulli, dopo che erano stati eroi, e se ne vanno in pensione o nel privato come razzi?
Il contratto del personale dirigente medico e veterinario e sanitario del Ssn che riguarda il personale di più elevata responsabilità sulla salute degli italiani (140.000 dirigenti) è una grave inadempienza del Governo. Non solo dovreste emanare l’atto di indirizzo, dare mandato all’Aran di negoziare il 2022-2024 - prosegue- ma dovreste aprire una stagione di vera innovazione collegando a questo contratto anche quello 2025-2027, magari si potrebbe invertire la tendenza e dare al SSN una boccata di ossigeno”.