Prescrizioni farmaci con piani terapeutici. Medici liberi professionisti: “Noi preclusi, abolire il limite”
Per AMOlp e AFI “abolire ingiustificabili limitazioni ai medici privati, considerando la grossa utenza che storicamente ad essa afferisce, si tradurrebbe in un importante alleggerimento delle liste di attesa ad esclusivo vantaggio dei cittadini soprattutto di coloro che oggi rinunciano alle cure”. Il tema anche al centro di un colloquio con il presidente della Commissione Bicamerale per le Questioni Regionali, Senatore Francesco Silvestro.
18 NOV - I medici liberi professionisti esprimono “grande malcontento” per la preclusione alle prescrizioni di farmaci con piani terapeutici, “tra questi ad esempio i nuovi Anticoagulanti Orali fondamentali per la gestione immediata della trombosi venosa e alle certificazioni per patologia ai fini di esenzione”. La denuncia arriva dal presidente di AMOlp (Associazione Medici e Odontoiatri liberi professionisti)
Sergio Di Martino e dal vice presidente di AFI (Associazione Flebologica Italiana)
Gianluigi Rosi, che negli scorsi giorni hanno affrontato la questione anche nel corso di un colloquio con il presidente della Commissione Bicamerale per le Questioni Regionali, Senatore
Francesco Silvestro.“Tutto ciò comporta forte disagio per i pazienti, inutile congestione delle liste di attesa e sovraccarico di lavoro per i colleghi del pubblico”, spiegano ancora oggi in una nota AMOlp e AFI.
Di Martino e Rosi hanno sottolineato come sia necessario andare oltre i piani terapeutici, consentendo l'accesso alle cure più innovative a tutti i medici, senza distinzione tra pubblico e privato. “Recenti statistiche riportano dati preoccupanti sulla percentuale di pazienti che si sottraggono a diagnosi e cure a causa dei sempre più lunghi tempi di attesa del pubblico. Abolire ingiustificabili limitazioni ai medici privati, considerando la grossa utenza che storicamente ad essa afferisce, si tradurrebbe in un importante alleggerimento delle liste di attesa ad esclusivo vantaggio dei cittadini soprattutto di coloro che oggi rinunciano alle cure”, sostengono.
Di Martino e Rosi riferiscono anche che il presidente Francesco Silvestro ha mostrato “grande attenzione alle problematiche esposte, convenendo sulla necessità di trovare una soluzione che vada incontro alle esigenze dei pazienti tutti senza alcuna distinzione tra coloro che si rivolgono al pubblico e quelli che si rivolgono al privato”.
18 novembre 2024
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