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Lauree infermieristiche. Nursing Up: “Giudizio sospeso sull’annunciata riforma epocale”


“Siamo davvero di fronte a una riforma epocale? Oppure, piuttosto, ci stiamo concentrando su nuove figure specializzate, cosiddette di élite, senza affrontare, nei fatti, le carenze strutturali che attanagliano da tempo il nostro sistema sanitario?” commenta il presidente De Palma

15 OTT -

Nel contesto di una sanità italiana in continua evoluzione, l’introduzione di tre nuove lauree magistrali per gli infermieri, annunciate dal Ministro della Salute Orazio Schillaci durante il Consiglio Nazionale della FNOPI, apre scenari di grande cambiamento per tutta la professione, ma solleva anche doverose e cruciali domande.
Il sindacato, attraverso il presidente Antonio De Palma, esprime riflessioni e quesiti sulla reale portata di questo provvedimento.

“Siamo davvero di fronte a una riforma epocale? Oppure, piuttosto, ci stiamo concentrando su nuove figure specializzate, cosiddette di élite, senza affrontare, nei fatti, le carenze strutturali che attanagliano da tempo il nostro sistema sanitario?”, si chiede De Palma.

“Volendo selezionare le risposte più urgenti, rispetto ai reali bisogni di salute della collettività e a quelli organizzativi della comunità infermieristica italiana, era davvero necessario oggi, a pochi giorni dal varo della figura dell’Assistente Infermiere, oggettivamente contestata da gran parte del mondo professionale, anche a livello internazionale, annunciare come ‘riforma epocale’ l’istituzione delle nuove lauree magistrali infermieristiche, peraltro senza che il ministero consultasse, formalmente, le “istanze sindacali” interessate?

Cosa ne sarà dei quasi 300mila infermieri di base, quelli con laurea triennale, attualmente in servizio nel nostro SSN, figure fondamentali per l’assistenza quotidiana, ma fin qui troppo spesso ignorate in termini di valorizzazione e riconoscimento? E di quanti hanno acquisito con tanto sacrificio un Master di primo livello, senza vederne reali e duraturi benefici sui percorsi di carriera?

E i laureati magistrali, che da anni vengono sfornati dagli Atenei con l’ambizione di esercitare come dirigenti: anche loro saranno destinati alla magra consolazione di vedersi inseriti nel contratto di comparto – area elevata qualificazione – invece di accedere al contratto della dirigenza, come avviene per tutti gli altri laureati magistrali?”.

“Non è evidente il rischio che, non agendo da subito con strategie adeguate e un piano normativo ad hoc, che impatti sulla struttura dei contratti, coevo all’istituzione dei nuovi percorsi, queste annunciate nuove lauree magistrali in Cure Primarie e Sanità Pubblica, Cure Pediatriche e Neonatali, e Cure Intensive ed Emergenze, pur essendo utili per affrontare le nuove sfide della sanità, possano contribuire a generare pericolose criticità all’interno della professione?” prosegue De Palma.

“Stiamo concentrando l’attenzione su queste nuove figure con laurea magistrale, super specializzate, senza prendere in considerazione un progetto legislativo complessivo, di riforma organizzativa dell’ordinamento contrattuale, che impatti sull’infermieristica in Italia - aggiunge - Ma la domanda cruciale a questo punto è: che futuro si immagina per gli infermieri che operano sul campo da anni? In assenza di norme nazionali di coordinamento, come verranno inquadrate contrattualmente le nuove lauree magistrali? Lo sanno il Ministro e la FNOPI che, di fatto, ad oggi, agli infermieri è impedito un balzo di carriera, dal momento che per accedere all’area di elevata qualificazione è stato previsto l’obbligo della Laurea Magistrale?.

Noi crediamo che vada fatta chiarezza, sin da ora, alla luce del provvedimento che Ministro e FNOPI hanno annunciato sulle nuove figure specializzate. Per Nursing Up è ora prioritario, un confronto aperto e approfondito tra gli infermieri, beninteso quelli fino ad ora esclusi, e le Istituzioni.

Continueremo a lavorare alacremente - chiosa infine De Palma - per dare risposte chiare e dettagliate a questi quesiti, anche coinvolgendo direttamente i cittadini, che restano il nostro principale obiettivo e verso i quali è volta la nostra azione professionale. Allo stato il nostro giudizio è sospeso, ma le domande che gli infermieri pongono avranno presto doverose risposte”.



15 ottobre 2024
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