Farmacia. Monti (Aifa): “Affrontare la grande sfida culturale della formazione per la sua evoluzione”
"L’evoluzione della farmacia comporta uno shift di competenze che va accompagnato da un’adeguata formazione, ma non dubito che il farmacista saprà gestire il cambiamento. Lui ha il camice, quindi l’anima scientifica, ma ha anche la veste dell’imprenditore, e dunque la forza di trasformarsi e d’investire sulla propria attività". Così il presidente della Commissione Welfare e membro dell’executive board dell’Aifa in un'intervista a Farma Mese.
11 SET -
Seppur giovane (Classe 1985), è molto ricco il curriculum di Emanuele Monti, prima come consigliere comunale e poi provinciale a Varese, quindi come consigliere regionale della Lombardia e ora anche come membro dell’executive board dell’Aifa. In particolare, ha avuto modo di interfacciarsi spesso con la farmacia nei suoi ruoli prima di presidente della Commissione Sanità e Politiche sociali (dal 2018 al 2023) e come relatore di numerosi provvedimenti di legge, tra cui la Riforma sanitaria lombarda (L. 22/2021), e ora come presidente della Commissione Welfare.
Anticipiamo oggi alcuni contenuti di un'intervista realizzata da Farma Mese.
"La farmacia è, innanzitutto, presente sul territorio in maniera capillare, con personale molto qualificato e assai attento alla persona. Inoltre, è una struttura caratterizzata da elementi sia economici, sia professionali, con un collegamento forte al territorio. L’alchimia e il mix di questi aspetti è un valore estremamente prezioso, da conservare. Al di là della dispensazione del farmaco - suo scopo originario - oggi la farmacia dei servizi fa intravvedere quale sarà il suo futuro. Non a caso l’esperienza del Covid, che è stato uno stress per tutti i sistemi sanitari - e lo so bene perché in piena pandemia ero presidente della Commissione Sanità di Regione Lombardia - ci ha lasciato un chiaro insegnamento: ogni perimetro della sanità nazionale, pubblica e privata, è andato in tilt, ma la farmacia ha saputo attivarsi velocemente per fornire servizi alla collettività. Ricordiamo, per esempio, il lavoro che è stato fatto con i tamponi o con le vaccinazioni", ha spiegato Monti.
Per avere una farmacia come primo presidio del Servizio sanitario nazionale, aggiunge Monti, "c’è un grande lavoro da fare per attuare i recenti provvedimenti del governo sulla farmacia dei servizi, di cui la Regione Lombardia è stata per molti versi precursore. Bisogna concretizzare nei fatti questo ruolo, e non solo a parole in una delibera di Giunta oppure in un atto del Governo. Per farlo è necessaria una forte connessione con le Istituzioni sanitarie del territorio, cioè condividendo la programmazione dei servizi territoriali. E lo dico da lombardo, con il rito ambrosiano del fare. È fondamentale che la farmacia non sia un addendum, perché non basta, per esempio, programmare la campagna vaccinale e poi dire c’è anche la farmacia... Bensì, una volta decisa la campagna vaccinale, bisogna stabilire con quale ruolo va coinvolta la farmacia, con quali target e con quali azioni. È necessario fare in modo che nella programmazione sanitaria territoriale la farmacia abbia un ruolo paritario con i medici di medicina generale, con gli ambulatori, con i servizi pubblici e privati accreditati, e così via".
Rimarcata poi la necessità di una "collaborazione vincente" tra varie professioni sanitarie per rafforzare l’erogazione dei servizi sanitari sul territorio. In tal senso, "gelosie e preconcetti sono spesso diatribe tra i vertici, questioni di politica interna che non trovano riscontro nella realtà locale, dove c’è sinergia e collaborazione tra i diversi professionisti".
Sulla nomina come membro dell’Executive board di Aifa: "Oggi la governance cambia completamente paradigma, con un presidente che rappresenta l’Aifa coadiuvato da un Consiglio di cui faccio parte, consapevole di una grande responsabilità, non soltanto per il fatto di esserci, ma di esserci in un momento così delicato. Perché l’obiettivo del board è realizzare una riforma che porti ad avere meno tecnici e meno burocrazia, e che garantisca al paziente cure rapide, grazie alla veloce approvazione dei farmaci autorizzati dall’Ema. Dobbiamo, poi, coinvolgere le Regioni all’interno del percorso decisionale, per una miglior armonizzazione territoriale, così come è necessario interagire con gli stakeholder e con le associazioni dei pazienti".
Infine, Monti avanza una richiesta ai farmacisti: "Che si impegnino ad affrontare la grande sfida culturale legata alla formazione: l’evoluzione della farmacia comporta uno shift di competenze che va accompagnato da un’adeguata formazione, ma non dubito che il farmacista saprà gestire il cambiamento. Lui ha il camice, quindi l’anima scientifica, ma ha anche la veste dell’imprenditore, e dunque la forza di trasformarsi e d’investire sulla propria attività. Oggi la grande area d’investimento dev’essere quella della formazione, la chiave per far crescere la farmacia, sia come presidio del territorio, sia come sviluppo del business a 360°. A che servono la telemedicina, il telemonitoraggio e i nuovi servizi se poi mancano le persone in farmacia con le competenze necessarie? Questo è il tema secondo me imprescindibile".
11 settembre 2024
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