“Veniamo a conoscenza che, da parte della maggioranza, e nello specifico di due esponenti di Fratelli d’Italia, i Senatori Satta e Mancini, tra i tanti emendamenti presentati presso la Commissione Sanità del Senato, al fine di integrare o modificare il decreto-legge 7 giugno 2024, n. 73, ovvero quello sull’abbattimento delle liste di attesa, ne è stato presentato uno che ci lascia davvero attoniti. L’emendamento in questione, il 4.0.2, che rientra tra quelli presentati da Fratelli d’Italia, prevederebbe, il condizionale è d’obbligo, la possibilità, di sbloccare parzialmente l’incompatibilità prevista per i medici dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale (legge 412 / 1991), al fine, si legge “di aumentare la produttività e l’aumento del volume delle prestazioni e la conseguente riduzione delle liste d’attesa all’interno delle strutture del SSN”, permettendo quindi loro di interagire anche con le strutture sanitarie private accreditate“.
Accogliamo con sorpresa e amarezza questa iniziativa, e ci auguriamo, vivamente, che questo Governo ci chiarisca, una volta per tutte, le proprie intenzioni sul futuro degli infermieri e delle altre professioni dell’area non medica”.
“Prendiamo atto, e non lo abbiamo mai nascosto, denunciandolo più volte alla collettività, che certa parte della politica continua a mettere al centro del proprio progetto esclusivamente la dirigenza medica – prosegue – , e in particolar modo, in relazione al recente piano di abbattimento delle liste di attesa, dimostra di non avere compreso che i medici, da soli, non possono certo risolvere la crisi della nostra sanità, ma, per ridurre i tempi biblici di esami, visite specialistiche e ricoveri, c’è bisogno dell’apporto di tutti i professionisti che compongono le equipe sanitarie.
In merito proprio alle liste di attesa, nella recente audizione in Senato, siamo stati quelli che hanno sollevato, e non è certo la prima volta, la necessità di sbloccare finalmente il vincolo di esclusività, allargando la libera professione anche agli infermieri ed ai professionisti ex legge 43/2006.
Ci piacerebbe sapere, a questo punto, quando potremo leggere una proposta concreta che riguarda i professionisti dell’assistenza, nella speranza che, la libera professione degli infermieri e professioni sanitarie ex legge 43/2006, senza vincoli e ostacoli di alcun genere, al pari di quella dei medici, non resti solo una possibilità proficua per il sistema, ma purtroppo sottovalutata dalla politica. Ci sentiamo trattati come veri e propri fantasmi, eppure ogni giorno dimostriamo “sul campo”, di meritare, legittimamente, forti di competenze ed esperienza, un ruolo da protagonisti nel presente e nel futuro del nostro Sistema Salute. No, signori, non siamo invisibili, ma forse qualcuno ancora non se ne è accorto”, conclude De Palma.