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Nuove tariffe specialistiche, per Federbiologi “insostenibili”. Associazioni manifestano a Roma  


“Chiudere un giorno per non chiudere per sempre” lo slogan che sarà domani sulle porte degli studi diagnostici e dei laboratori di analisi aderenti a Federbiologi, chiusi per partecipare alla manifestazione contro il nuovo tariffario che, “se applicato, avrà gravi conseguenze economiche per circa 8mila strutture sanitarie, con la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro e il concreto rischio del tracollo dell’intero sistema di assistenza pubblica”.

19 MAR - “Un provvedimento insostenibile, sia per il pubblico che per il privato accreditato, che, se applicato, avrà gravi conseguenze economiche per circa 8mila strutture sanitarie, con la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro e il concreto rischio del tracollo dell’intero sistema di assistenza pubblica”. Elisabetta Argenziano, segretario nazionale di Snabilp Federbiologi, si unisce con forza al coro delle associazioni di categoria che dicono no al nuovo Nomenclatore tariffario per le prestazioni specialistiche e ambulatoriali, che dovrebbe entrare in vigore dal 1° aprile, salvo ulteriori slittamenti, di cui oggi avrebbe parlato anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in un incontro con Aris e Unimpresa Sanità.

Una protesta che culminerà a Roma domani, mercoledì 20 marzo, quando, presso il Teatro Brancaccio, si terrà un incontro tra tutte le categorie della Specialistica del territorio e gli esponenti del Governo “per cercare di ottenere – continua Argenziano – un dietrofront rispetto allo scellerato provvedimento”.

Il nuovo nomenclatore, argomenta nella nota il segretario nazionale di Snabilp Federbiologi, “prevede, tra l’altro, un notevole ribasso del costo delle prestazioni e taglia i rimborsi attuali fino al 70% per i laboratori di analisi cliniche convenzionati col Servizio Sanitario Nazionale”. Una riorganizzazione che, per Argenziano, “non porterà alcun beneficio economico al sistema sanitario, ma causerà un drammatico impoverimento del tessuto sociale ed economico. Tutto ciò, senza considerare i disagi per i cittadini/pazienti che vedranno calare ancor più le capacità di risposta nei confronti delle loro istanze di salute e allungare ulteriormente le liste d’attesa. L’ennesimo colpo a una sanità già in grande affanno soprattutto in Campania e in tutto il Mezzogiorno”.

Gli utenti che si recheranno negli studi diagnostici e nei laboratori di analisi aderenti a Snabilp Federbiologi troveranno affisso il cartello “Chiudere un giorno per non chiudere per sempre”.

19 marzo 2024
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