Valentino Cherubini, Direttore dell’Unità di Diabetologia Pediatrica presso l’Azienda Ospedaliera - Università delle Marche di Ancona, è il nuovo presidente della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica, società scientifica che associa 700 pediatri del mondo universitario, ospedaliero e delle strutture territoriali.
Originario di Jesi e formatosi ad Ancona, con una lunga esperienza negli USA, autore di oltre 140 articoli scientifici, tra i più affermati ricercatori italiani a livello internazionale è esperto di studi di epidemiologia con particolare riguardo a sistemi di trattamento, qualità della vita, tecnologie e screening nel diabete. Eletto in occasione del 24° congresso nazionale guiderà la società fino al 2025.
“È mia intenzione mettere al centro dell’azione della SIEDP i giovani e sviluppare progetti di collaborazione con altre società scientifiche che si occupano di endocrinologia e metabolismo, dando impulso allo sviluppo di network soprattutto in ambito internazionale per la realizzazione di studi multicentrici e l’istituzione di registri clinici per patologie croniche infantili, ad esempio per bimbi con diabete, ipoglicemie congenite, pubertà precoce, malattie del surrene, tumori endocrini infantili, al fine di migliorare l’assistenza e la cura dei pazienti. Per i prossimi due anni – aggiunge Cherubini – punteremo a mantenere la SIEDP in prima linea nelle sfide cliniche quotidiane per la cura di patologie croniche a elevata prevalenza epidemiologica e a proseguire con l’attività di sensibilizzazione e promozione presso l’opinione pubblica delle tematiche più rilevanti riguardanti l’endocrinologia pediatrica attraverso campagne di comunicazione e screening che impattino sulla qualità di vita dei pazienti”.
“La sfida più importante sarà senza dubbio l’impulso allo screening del diabete nella popolazione generale. È motivo di orgoglio per il nostro Paese essere il primo ad aver istituito per legge questo strumento che permetterà di ridurre la chetoacidosi diabetica, temibile complicanza del diabete all’esordio clinico, e di ritardare la diagnosi clinica della malattia con nuovi farmaci che saranno immessi a breve nella pratica clinica”.