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Farmacie. Schillaci: “Sono un punto di riferimento per i cittadini. In manovra previste misure per una dispensazione capillare del farmaco a favore della collettività”


Il ministro apre il congresso Farmacista Più. Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani (Fofi), ha ricordato gli anni in cui “siamo stati chiamati per dar vita a un progetto di riforma della farmacia italiana. Abbiamo preparato un testo e abbiamo realizzato fino a oggi tutto quello che prevedeva. Vogliamo ora aprire una riflessione con tutte le componenti della categoria per scrivere un progetto per i prossimi 20 anni”

19 OTT -

“Credo sia un dato di fatto ormai assodato che, anche sotto la spinta pandemica, le farmacie grazie a una diffusione capillare e alla presenza soprattutto in zone disagiate, sono diventate un punto di riferimento per la nostra popolazione che è sempre più anziana che cerca risposte vicino a casa, sul territorio. Nella manovra di bilancio presentata pochi giorni abbiamo dato attenzione alla necessità di incrementare i livelli di assistenza di prossimità con una norma che consente alle farmacie convenzionate con il Servizio sanitario nazionale di dispensare farmaci fino ad oggi reperibili solo presso le farmacie ospedaliere. L’obiettivo è favorire la dispensazione capillare del farmaco a favore della collettività. Si stabilisce inoltre un nuovo modello di remunerazione a favore delle farmacie per la dispensazione del farmaco in regime di SSN, dando finalmente attuazione alla legge 135 del 7 agosto 2012”.

Sono le parole del ministro della Salute, Orazio Schillaci, che ha aperto oggi a Roma in collegamento da remoto i lavori del congresso dei farmacisti italiani, Farmacista Più, in corso fino al 21 ottobre a Roma.

Farmacista Più, sottolinea Schillaci, rappresenta “un momento di approfondimento sul ruolo fondamentale che la rete delle farmacie occupa nel panorama sanitario nazionale. I cittadini vedono ormai nel farmacista un professionista qualificato del sistema sanitario a cui affidarsi per affrontare al meglio il percorso di cura e tenere sotto controllo le proprie patologie. Ed è anche più evidente come la farmacia, caratterizzata da un forte profilo territoriale, ha dato e può dare risposte efficaci a questi crescenti bisogni. Nell’ambito della riforma delle cure primarie diventa strategico il ruolo che la farmacia dei servizi può ricoprire contribuendo a una presa in carico delle cronicità in una logica collaborativa con gli altri professionisti sanitari. E può farlo attraverso le analisi di prima istanza, tra cui i servizi di Telemedicina, che danno la possibilità di individuare precocemente patologie rispetto alle quali un intervento tempestivo e risolutorio. Funzioni che possono, inoltre, favorire il processo di deospedalizzazione della sanità, riducendo il ricorso inappropriato alle strutture sanitarie, un’inappropriatezza che drena risorse economiche che potremmo utilizzare per rendere più efficace tutto il nostro sistema”.

“Ma sono diverse – ha proseguito Schillaci - le attività in cui siete impegnati quotidianamente che mostrano gli aspetti di prossimità delle farmacie. Penso, ad esempio, alla possibilità di prenotare prestazioni specialistiche. Un servizio che dimostra capacità di essere vicino a quanti, come gli anziani, non hanno a volte una vera familiarità con le nuove tecnologie. Risulta, dunque, evidente come in Italia si punti molto sul sistema delle farmacie e sulla loro capacità di sapersi rinnovare, adattandosi ai maggiori e diversi bisogni di salute della collettività. Io credo che anche questi siano segnali di una politica che intende mantenere l’impegno di ridisegnare un servizio sanitario nazionale che sia davvero vicino al cittadino.

Prima di concludere, voglio esprimere il mio apprezzamento per il supporto che avete dato e continuate a dare al Servizio Sanitario e per la accresciuta consapevolezza dei nuovi compiti che siete chiamati a svolgere. Mi riferisco in particolare al contributo che avete dato e continuerete a dare alla campagna di vaccinazione che abbiamo recentemente ripreso e per aver aderito con entusiasmo ai corsi di formazione organizzati dall’Istituto superiore di Sanità per gli operatori sanitari impegnati in questo campo. Nel 2023 risultano iscritti 4.359 farmacisti, che vanno ad aggiungersi ai già 36.979 che si sono formati tra il 2020 e il 2022. Numeri che dimostrano volontà di rafforzare le proprie competenze per continuare ad offrire i migliori servizi al cittadino”.

Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani (Fofi), ha ricordato gli anni in cui “siamo stati chiamati per dar vita a un progetto di riforma della farmacia italiana. Abbiamo preparato un testo e abbiamo realizzato fino a oggi tutto quello che prevedeva. Vogliamo ora aprire una riflessione con tutte le componenti della categoria per scrivere un progetto per i prossimi 20 anni. E lo faremo entro la fine dell’anno, per guardare al futuro con fiducia, memori dei nostri 800 anni di storia. Tante sono le lezioni che ci ha lasciato la pandemia, in quel disastro abbiamo sempre avuto la certezza che il SSN ci avrebbe dato una mano a uscire dai guai. Però il tema è che in questo momento dobbiamo riflettere su come ripensarlo, con un finanziamento importante anche se se ne vorrebbe sempre di più e abbiamo capito quando è importante investire nella nostra salute. Con davanti agli occhi il tema dell’invecchiamento della popolazione e della natalità.

Abbiamo una gran domanda di salute - prosegue - su internet troviamo di tutto, ed è un altro scenario da tenere in mente in questo progetto ambizioso. Abbiamo l’innovazione scientifica, della quale ormai quasi non ci stupiamo più, pensiamo alla svolta dei vaccini Covid-19 che sono arrivati in tempo record: un altro motore su cui riflettere. C’è anche un dato importante: il Fondo sanitario è di 136 miliardi e cresce di un miliardo l’anno, ma dobbiamo tenere presente anche la spesa che gli italiani sostengono di tasca loro, circa 41 miliardi, che fa capire quanta economia c’è in questo settore. Abbiamo la sfida della sanità digitale, la rivoluzione delle terapie digitali, dell’intelligenza artificiale che dobbiamo governare, la telemedicina. Abbiamo una riforma del percorso di Laurea e fra 5 anni avremo i nuovi laureati che avranno una visione diversa della sanità e saranno collocati al meglio in questo settore e dobbiamo dire che i farmacisti italiani sono sempre pronti a formarsi e ad aggiornarsi al meglio. Importanti anche i tempi come l’accordo di filiera, il tema delle parafarmacie e il ruolo degli Ordini, sui quali ci confronteremo in questi giorni di congresso”, conclude Mandelli.




19 ottobre 2023
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