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Psicologi. Iacob (Aupi): “Decreto PA rischia di mettere in ginocchio sistema sanitario”


“Sbagliato eliminare lo scorrimento delle graduatorie nei concorsi”, sottolinea il segretario nazionale del sindacato degli psicologi italiani, che denuncia: “In pensione in due anni 1.200 professionisti senza turnover”

19 GIU -

“Il Decreto PA potrebbe creare gravi carenze di personale nel Sistema Sanitario”.

A lanciare l’allarme il segretario generale nazionale di Aupi, il sindacato degli psicologi italiani, Ivan Iacob, che vede il rischio concreto che l'intero apparato possa essere messo in ginocchio.

“Il decreto avrebbe dovuto presentare un potenziamento delle PA, per sopperire alle carenze di personale anche in relazione al PNRR - osserva Iacob -. Purtroppo, il testo approvato alla Camera, e in discussione al Senato già mercoledì 21 giugno, introduce una gravissima limitazione: nello specifico, l’emendamento al decreto-legge 44/23 (rafforzamento PA), limita al 20% la possibilità di scorrimento delle graduatorie dei concorsi pubblici per estendere le assunzioni. Per gli psicologi questa limitazione, ad oggi, rappresenterebbe l’impossibilità del turnover. Nei prossimi 2 anni più di 1.200 psicologi andranno in quiescenza lasciando sguarniti molti Servizi. Oggi assistiamo a concorsi per gli psicologi in cui partecipano anche migliaia di candidati per due o tre posti, ma lo scorrimento delle graduatorie nei due anni successivi permette il ricambio. Per ogni concorso sono assunti decine di colleghi”.

Sbagliato abolire scorrimento. “Questo decreto modifica la potenzialità dei concorsi oggi in svolgimento, banditi per pochi posti, ma con la prospettiva di scorrimento delle graduatorie, ciò riguarderebbe la maggioranza delle regioni italiane – osserva il segretario generale nazionale Aupi -. Obbliga, di fatto, le Aziende sanitarie a bandire nuovamente altri concorsi con un aggravio del costo concorsuale e un affaticamento della parte amministrativa delle Aziende stesse.

In altre parole, esiste il rischio concreto di non avere personale e di dover procedere con l’attivazione di contratti atipici, creando sacche di precariato e maggiori costi per il Ssn. L’auspicio è che questo decreto possa essere rivisto almeno in questa parte, escludendo il Sistema Sanitario già in difficoltà in molti ambiti: ne va della qualità delle cure e del benessere della popolazione”.



19 giugno 2023
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