“Le condizioni drammatiche nelle quali stiamo sempre più scivolando consentono ai Dipartimenti di Salute Mentale di erogare ormai con estrema difficoltà le prestazioni che, invece, dovrebbero essere garantite dai Lea. Una situazione che si è aggravata con la pandemia e con le problematiche sociali ed economiche. C’è bisogno di iniziative concrete ed immediate per ricucire la rete pubblica dei DSM, sempre più sfilacciata, anche con un rilancio al loro interno dei percorsi psicologico-psicoterapeutici, per realizzare una salute mentale comunitaria, in grado di dare risposte integrate ai diversi aspetti biologici, psicologici e sociali”.
È un grido di allarme quello lanciato dai Direttori dei Dipartimenti di Salute Mentale che, in una lettera inviata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al premier Giorgia Meloni, al ministro della Salute Orazio Schillaci, ai presidenti di Camera e Senato e ai presidenti delle Commissioni Affari Sociali della Camera e della Affari sociali, sanità lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato.
Il disagio mentale nel Paese, in particolare degli adolescenti, è aumentato in maniera preoccupante, sottolineano i Direttori dei Dsm che chiedono di avviare un percorso concreto vincolando risorse definite per i servizi pubblici dei DSM, consentendo alle Regioni di attuare fin dal 2023 un piano straordinario di assunzioni, secondo gli standard per l’assistenza territoriale dei servizi di salute mentale definiti dall’Agenas e approvato in Stato-Regioni lo scorso 21 dicembre.
“Si tratta di destinare, al massimo in un triennio, oltre 2 miliardi al fine di raggiungere l’obbiettivo minimo del 5% del fondo sanitario per la salute mentale, come da impegno dei Presidenti delle Regioni nel 2001, richiamato anche dalla recente sentenza della Corte costituzionale n. 22 del 2022. Con la speranza che questa lettera appello, nata unitariamente dalla coscienza dei Direttori dei Dipartimenti di Salute Mentale Italiani - concludono - possa determinare un vostro autorevole intervento perché il nostro grido di allarme sia accolto, a tutela di milioni di cittadini con disagio mentale e dei loro familiari”.