La Società Italiana Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva (Siaarti) e l’Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani (Acoi) lanciano un appello al Ministero della Salute: è necessario arrivare a una stesura definitiva della riforma dell’assistenza ospedaliera e individuare le modalità più opportune per lo smaltimento delle liste di attesa e di gestione delle sale operatorie.
“Chiediamo – affermano Siaarti e Acoi - al Ministro della Salute un incontro in cui mettere a fattor comune le esperienze clinico-organizzative maturate negli anni e derivanti dalla competenza scientifica e nel campo della buona pratica clinica spettante alla loro organizzazione”.
In merito alla richiesta, il Presidente Siaarti Antonino Giarratano ha dichiarato:"La nostra comune posizione, ancora una volta centrata sul paziente e sulle buone pratiche cliniche e sui livelli di intensità di cura, si basa su modelli organizzativi assolutamente multidisciplinari e interdisciplinari che definiscono però ruoli, funzioni e competenze necessarie per la sicurezza e la qualità delle cure. Siamo convinti che una riforma del Sistema Sanitario Territoriale non sia indipendente da una conseguente riorganizzazione del Sistema Sanitario Ospedaliero, e per questo è fondamentale la revisione del DM 70. Auspichiamo che dalla revisione si possa garantire un’adeguata e chiara ridefinizione delle logiche di livelli di intensità di cura, indicando in via definitiva i requisiti che definiscono le caratteristiche delle unità di terapia intensiva e delle unità di terapia subintensiva”.
Ha poi continuato Giarratano: "Alla luce delle criticità emerse a causa del Covid-19, riteniamo sia necessario andare oltre, ma non dimenticare e perpetuare una formazione continua che migliori la qualità delle cure in area critica. Le stesse tematiche le abbiamo approcciate anche in Medicina Perioperatoria e nei percorsi di area chirurgica per cui occorre incrementare l’offerta al fine di recuperare le liste d’attesa. Insieme al Presidente di ACOI Marco Scatizzi e alle altre Società Scientifiche federate in FISM , saremmo quindi ben lieti di poter approfondire questi temi in un incontro con il Ministro della Salute Schillaci".