Si è chiuso oggi a Roma l’VIII Congresso nazionale del Nursind con lo slogan “Nursind, una storia piena di futuro”. Il segretario uscente, Andrea Bottega, è stato riconfermato all’unanimità alla guida del sindacato. L’investitura è arrivata dagli oltre 350 delegati riuniti nella Capitale al termine di una tre giorni intensa di approfondimenti. Insieme al segretario sono stati rieletti il vicesegretario Salvatore Vaccaro (Sicilia), il segretario amministrativo Daniele Carbocci (Toscana) e gli altri cinque membri del direttivo nazionale uscente: Stefano Barone per il Lazio, Romina Iannuzzi per la Campania, Donato Cosi per la Lombardia, Fausta Agostina Pileri per la Sardegna e Gianluca Altavilla per il Friuli Venezia Giulia. Entra a far parte dell’organismo statutario, inoltre, Vincenzo Marrari della regione Calabria.
“Questo congresso si è celebrato in un momento molto importante per il sindacato e cioè dopo la firma del contratto di comparto - ha detto Bottega -. Un rinnovo che apre sicuramente nuove prospettive per la carriera degli infermieri, ma che inevitabilmente, essendo scaduto, ci proietta subito sul prossimo. Per far sì che la valorizzazione della professione non resti sulla carta, infatti, servono risorse. Ed è da qui che riparte la nostra battaglia, già a cominciare dalla legge di Bilancio”.
L’incremento dell’indennità di specificità, declinata nel nuovo Ccnl, per esempio, “può essere una voce stipendiale oggetto di aumento senza la necessità di passare per la contrattazione. Proprio su questo da domani faremo sentire la nostra voce - ha continuato il segretario -. Anche perché produrrebbe un risultato immediato in termini di valorizzazione degli infermieri e delle ostetriche”.
Insieme all’obiettivo ambizioso di contribuire alla definizione di un percorso di studi e di specifiche competenze per la nuova figura, ancora tutta da costruire, dell’infermiere di famiglia, “c’è poi la battaglia sulle regole per l’esercizio professionale - ha ricordato il segretario - perché è arrivato il momento di riconoscere alla categoria più autonomia anche nelle prestazioni”.
Per Bottega, naturalmente, in cima alle priorità da affrontare rimane la questione della carenza di personale “che ormai ha raggiunto il livello di guardia e che guardando al futuro prossimo rischia di diventare drammatica, tra domande di prepensionamento, licenziamenti e - cosa ancora più grave - sempre meno giovani che intraprendono la professione. Ecco perché bisogna intervenire subito, puntando innanzitutto sulla carriera clinica e non solo organizzativa degli infermieri, su una maggiore remunerazione e sull’abolizione del vincolo d’esclusività. Solo così potremo tentare di tenerci stretta quella parte di personale provata da carichi di lavoro e responsabilità e di attrarre nuove leve. A garanzia dell’assistenza dei pazienti - ha concluso - e della tenuta dell’intero Ssn”.