“È indispensabile che in tempi brevissimi venga emanato un Atto d’indirizzo per il rinnovo dell’ACN 2019-2021 e che si mettano così le basi per il più profondo rinnovamento che deve trovare attuazione con l’avvio, immediatamente dopo, del rinnovo dell’ACN per il triennio 2022- 2024”.
A dettare la linea d’azione che consentirebbe alla medicina di famiglia di affrontare le crescenti difficoltà di un sistema che sconta ritardi di programmazione e cronica mancanza di risorse è il segretario generale Fimmg Silvestro Scotti.
La richiesta di Fimmg arriva all’indomani dell’incontro promesso durante il recente Congresso Nazionale di Villasimius dal presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga e dal presidente della Commissione Salute Raffaele Donini.
Già a fine luglio, nel corso dell’incontro con il Comitato di Settore si era convenuto con il presidente Fedriga, l’assessore Donini e l’assessore Davide Carlo Caparini di accelerare il più possibile la trattativa dei trienni 2019-21 e 2022-24.
Nel corso dell’incontro di martedì la Fimmg ha proposto una serie di soluzioni atte ad affrontare la crescente emergenza della carenza di medici di famiglia e coerentemente avviare il processo di evoluzione della medicina generale con l’attuazione del PNNR e le necessità assistenziali del futuro.
“È necessario inoltre provvedere al riconoscimento economico degli aumenti della spesa per la gestione degli studi e dei fattori di produzione ad essi collegati che ha aggiunto Scotti - oltre a rendere ancor meno attrattiva la professione, già gravata da carichi assistenziali e burocratici diventati insostenibili, ai giovani medici spingono gli abbandoni precoci della professione”.
A tal fine la Fimmg ritiene inderogabile la messa a sistema dei provvedimenti emergenziali, oltre ad ulteriori provvedimenti di legge, che rilancino il corso di formazione in medicina generale, primo fra tutti la formazione lavoro e la facilitazione dell’inserimento a chi abbia svolto attività affini alla medicina di famiglia durante il periodo pandemico, e lo rendano attrattivo per i giovani colleghi al pari delle altre specialità.
“Per poter mettere in moto tutto questo - ribadisce Scotti - è necessario che l’Atto d’indirizzo per il triennio 2019-2021 venga licenziato il prima possibile”.