Per fornire cure di standard elevato, che riescano a promuovere e tutelare l’allattamento materno, ai neonatologi ed ai pediatri si richiedono non solo conoscenze e competenze specifiche, ma anche una giusta attitudine.
Lo scrive oggi in una nota la Società Italiana di Neonatologia (SIN) rimarcando in proposito gli obieetivi della COMASIN, Commissione Allattamento e Banche del Latte Umano Donato della SIN, nata nel 2018 e rinnovata nel 2021 per un altro triennio: “Facilitare la diffusione della cultura e potenziare la scienza dell’allattamento e dell’uso del latte materno e proteggerli da fake news, falsi miti e misunderstanding; interagire e collaborare con i Gruppi di Studio della Società Italiana di Neonatologia (SIN) e con le altre Società scientifiche dell’area perinatale e pediatrica sui progetti inerenti l’allattamento materno”.
Tra le attività portate avanti dalla Commissione, formata da 12 professionisti, la SIN ricorda poi la proposta di una Politica Aziendale sull’Allattamento (PAA), condivisa ed elaborata a livello nazionale da un gruppo multidisciplinare costituito da neonatologi, pediatri, specialisti in Ginecologia ed Ostetricia, infermieri e ostetrici e coordinato dal dott. Riccardo Davanzo, presidente COMASIN.
Presentata in occasione della Settimana Mondiale per l’Allattamento Materno (1-7 ottobre), spiega la SIN - la PAA serve ad orientare a livello individuale, di team ed a livello organizzativo, gli operatori sanitari, nella protezione, promozione e sostegno dell’allattamento, evitando o riducendo al massimo contraddizioni e disomogeneità di linguaggio e di consigli, che possono ostacolare l’avvio dell’allattamento, come accaduto durante la pandemia. Il Covid-19 ha avuto infatti un impatto negativo sulle pratiche postnatali e sull’allattamento, soprattutto nella fase iniziale.
Spesso, osserva sempre la SIN, sono venute meno le modalità volte a promuovere e proteggere l’allattamento, come il contatto pelle a pelle, il rooming-in e il supporto post-dimissione dall’ospedale. Questa penalizzazione è stata la conseguenza di informazioni contraddittorie sui rischi della trasmissione materno-infantile del SARS-CoV-2, tempestivamente ridimensionate dalle indicazioni della SIN, realizzate in armonia con le raccomandazioni dell’OMS e fatte proprie dall’Unione delle Società Europee di Neonatologia e Perinatologia (UENPS).
Per supportare e promuovere l’allattamento materno, già da prima ed ancor più durante la pandemia da Covid-19, di grande aiuto è stata anche la tele-medicina, che può facilmente integrare o vicariare l’assistenza one-to-one in presenza.
La COMASIN ha pertanto avviato un altro progetto specifico sul tele-supporto all’allattamento, che innanzitutto raccolga dati su questa nuova metodologia. Si è quindi organizzata una Survey presso le UTIN italiane e si sono condotti dei focus group con infermiere e neonatologi. A termine di questo percorso verrà preparata una specifica position statement, che tenga conto delle crescenti evidenze scientifiche di efficacia.
Tra gli altri progetti che la Commissione sta portando avanti, vanno citate due FAD sull’allattamento destinate a infermieri ed a pediatri/neonatologi ed una terza FAD in corso di preparazione per specializzandi in Pediatria.