Gentile Direttore,
come Quotidiano Sanità ha già avuto modo di pubblicare a suo tempo, la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche ha proclamato gli Stati generali della professione per poter raccogliere, analizzare e sintetizzare in precise proposte e richieste a Governo, Parlamento e Regioni quelli che secondo gli infermieri sono i principali nodi da sciogliere e i traguardi fondamentali da raggiungere per far crescere la professione dal punto di vista delle opportunità di carriera (anche economiche), del livello di formazione che già nel mondo è ritenuto tra i più alti e per quanto riguarda il peso della professione nella gestione e nell’organizzazione dell’assistenza.
Finora abbiamo ricevuto migliaia di risposte dagli infermieri (circa 5.000 da tutte le aree del Pese e da infermieri di tutte le età) e ne arrivano centinaia ogni giorno, mettendo in risalto soprattutto alcuni concetti chiave come la valorizzazione della professione, le competenze, il livello di formazione universitaria, le necessarie specializzazioni, la presenza sempre maggiore sul territorio in funzione dei bisogni dei pazienti. Ovviamente più colleghi partecipano alla consultazione pubblica più avremo dei dati rispondenti alla voce dei professionisti che rappresentiamo.
Lo spirito delle richieste per far cresce la professione è riassumibile - per ora - in alcuni concetti espressi dagli stessi infermieri attraverso la piattaforma che raccoglie tutte le loro istanze, come ad esempio la necessità di multiprofessionalità reale (“si dovrebbe creare consulte sanitarie anche a livello locale, dove conoscersi, fare coesione e lavorare per i cittadini”), una maggiore presenza sul territorio e nelle scuole, un diverso modello di formazione superando quello attuale che è giudicato “non più adeguato alle moderne esigenze e domande di salute dei cittadini”, la necessità di dare evidenza al valore aggiunto dell’infermiere – riconosciuto nei fatti durante la pandemia – nella direzione delle professioni sanitarie e un maggior riconoscimento economico che però deve passare da una necessaria trasformazione e diversificazione della professione per individuare diversi livelli meritocratici oggi assenti in favore di un appiattimento generalizzato indipendentemente da ruolo, formazione, responsabilità.
La strada è tracciata e le richieste saranno sintetizzate e messe a punto anche attraverso il lavoro e l’analisi capillare degli ordini provinciali, ma grazie alle pagine del Suo giornale, tra i più letti e considerati nel panorama sanitario nazionale, vorremmo lanciare l’appello a chi ancora non lo avesse fatto a intervenire, con le sue osservazioni e le sue proposte, agli Stati generali, perché possa emergere alla fine una vera visione collettiva e trasparente delle criticità e delle soluzioni possibili che ridisegni la professione infermieristica in Italia anche attraverso la modifica delle norme primarie e dei percorsi formativi universitari e di specializzazione.
Una proposta concreta per il Paese che diventerà il perno delle richieste e del confronto con le istituzioni e la classe politica perché non si penalizzi più nessun protagonista del Servizio Sanitario Nazionale e perché si risponda finalmente in modo esaustivo ai bisogni di salute e assistenza delle persone.
Perché gli Stati generali? Perché il momento è cruciale: le scelte della politica di oggi avranno ripercussioni per i prossimi 20 anni.
Per incidere su tali scelte gli infermieri devono chiarirsi e chiarire a tutti i livelli chi sono, quale sia la visione del Sistema Salute e del ruolo che dovranno ricoprire e le competenze che dovranno necessariamente possedere.
Per farlo è necessario raffinare pensiero e strategia attraverso il contributo di tutte le componenti infermieristiche e le scelte dovranno tenere conto di tutte le variabili e gli attori del sistema, affinché le soluzioni proposte siano a beneficio di tutti.
La FNOPI, essendo l’ente di rappresentanza professionale, ha il dovere di dettare i tempi e le modalità con cui interagire con le istituzioni e le forze politiche, senza che nessuno possa cavalcare o strumentalizzare tale azione e attraverso gli Stati Generali si intende anche esprimere il proprio pensiero critico rispetto alle politiche finora intraprese nei confronti della professione infermieristica. Ma questo attraverso modalità differenti da quelle tipiche delle rivendicazioni di piazza, per stabilire una ferma e forte volontà di proporre una dialettica istituzionale concreta ed efficace.
Gli Stati generali della professione infermieristica sono accessibili all’indirizzo web https://statigenerali.fnopi.it/ e rappresentano una opportunità che gli infermieri non possono e non devono perdere per disegnare il futuro della loro professione e di un’assistenza che in Italia ci ha visti da sempre protagonisti, non solo per l’alto livello di formazione, per la vicinanza alle persone e per la relazione che si instaura con loro, ma anche nelle affermazioni degli stessi pazienti i quali attraverso le loro associazioni hanno più volte manifestato la necessità di infermieri sempre più formati, specializzati, prossimi alle loro istanze.
Gli Stati generali sono lo strumento chiave per migliorare la professione e con essa questo rapporto unico e il nostro è un appello chiaro: infermieri, intervenite.
Barbara Mangiacavalli