Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Giovedì 21 NOVEMBRE 2024
Lavoro e Professioni
segui quotidianosanita.it

Medici per l′ambiente e medici cattolici contro l′aumento delle spese militari


"Le due emergenze (guerra e ambiente) sono faccia della stessa medaglia e noi non possiamo restare inermi difronte a tanta barbarie, che uccide in entrambi i fronti migliaia di persone; non possiamo tollerare una guerra altamente inquinate e destruente l’ambiente e che moltiplica vittime, creando disabili e sfollati.  Porre in secondo piano l’ambiente è il delitto più grave che chiude ogni finestra di luce e oscura ogni futuro vivibile: è un grave errore!", scrivono Isde e Amci in una dichiarazione congiunta.

06 APR -

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa dichiarazione congiunta di ISDE Italia (Associazione Medici per l’Ambiente) e AMCI (Associazione Medici Cattolici Italiani) in occasione della Giornata mondiale della salute 2022

A fronte di una crisi climatico-ambientale, che sta comportando conseguenze sociali e sanitarie sempre più gravi e preoccupanti, v’è un aumento di spese militari orientate ad un riarmo, con importanti distrazione di risorse economiche indispensabili per contrastare crisi epocali.

Lo scorso febbraio, 195 governi membri dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), hanno approvato l'ultimo rapporto sui cambiamenti climatici in cui si mette in evidenza l'urgenza di una azione per il clima, riducendo le emissioni il prima possibile perché l'evidenza scientifica è inequivocabile: i cambiamenti climatici sono una minaccia per il benessere umano e la salute delle popolazioni e del pianeta; sono una ulteriore bio-guerra drammatica ed inaccettabile.  Qualsiasi ulteriore ritardo nelle concertate azioni globali impedirà indispensabili interventi, atti a garantire un futuro vivibile.

Di fatto, in questo contemporaneo contesto, i Governi intendono aumentare le spese per le armi, trascurando ogni attenzione a quella indispensabile tutela dell’ambiente che sotto molti profili è agonizzante.

Le due emergenze (guerra e ambiente) sono faccia della stessa medaglia e noi non possiamo restare inermi difronte a tanta barbarie, che uccide in entrambi i fronti migliaia di persone; non possiamo tollerare una guerra altamente inquinate e destruente l’ambiente e che moltiplica vittime, creando disabili e sfollati.  Porre in secondo piano l’ambiente è il delitto più grave che chiude ogni finestra di luce e oscura ogni futuro vivibile: è un grave errore! 

Non possiamo che condividere l’appello di Papa Francesco contro le spese militari e sostenere con tutto il nostro impegno i contenuti della sua enciclica Laudato sì. E’ una delle opere più rivoluzionarie degli ultimi decenni che si rivolge a tutti gli abitanti della Terra e che evidenzia la grande criticità per il mondo rappresentata dai mutamenti climatici, dal consumo di risorse energetiche non rinnovabili e dal degrado complessivo degli ecosistemi a seguito dell’inquinamento prodotto dalle attività umane.

È necessario, quindi, avere oculatezza nelle spese militari e di riarmo perchè queste sottraggono importanti risorse per altre emergenze, quali scuola, salute, ricerca, agricoltura sostenibile, famiglia, cooperazione internazionale.

È necessario implementare nuove politiche energetiche, liberarsi dalla dipendenza delle fonti fossili, adottando fonti veramente rinnovabili.

Dovremmo invertire la rotta  e frenare la folle corsa al riarmo impropriamente giustificato dalla ricerca di maggiore sicurezza per i cittadini. Noi sottolineiamo che vera follia è il violare consistentemente i nostri più importanti riferimenti valoriali e culturali.

Sollecitiamo tutti a seguire la straordinaria strada tracciata sapientemente da Papa Francesco.
In un mondo ricco che non trova ancora le risorse morali e materiali necessarie per nutrire, istruire, e prendersi cura con amorevole sollecitudine di tutti gli uomini e le donne del nostro pianeta, non possiamo permetterci alcun disorientamento e continuare a spendere più risorse economiche per gli apparati militari.  

Papa Bergoglio, infatti, ci ricorda che: “La vera risposta dunque non sono altre armi, altre sanzioni. Io mi sono vergognato quando ho letto che un gruppo di Stati si sono impegnati a spendere il due per cento del Pil nell’acquisto di armi, come risposta a questo che sta succedendo adesso. La pazzia! La vera risposta non sono altre armi, altre sanzioni, altre alleanze politico-militari, ma un’altra impostazione, un modo diverso di governare il mondo ormai globalizzato – non facendo vedere i denti, come adesso – un modo diverso di impostare le relazioni internazionali”.

Bisogna investire seriamente in quelle grandi costruttive azioni di politica che si chiamano pace e positive cooperazioni internazionali, difese attive orientate ad uno sviluppo sostenibile.

Queste politiche di cooperazione, che sono la prima difesa della pace, devono essere implementate: occorre far tacere e frenare, senza se e senza ma, tentativi di riarmo, causa di ulteriori incomprensioni, litigiosità e violenza.

Come associazioni di medici crediamo sia nostro compito sollecitare la classe politica, i cittadini e la società civile organizzata su queste tematiche: la nostra priorità è la Salute e la sua difesa. E questi “benefìci interventi” non si raggiungono con le armi e la guerra, ma solo con la Pace.



06 aprile 2022
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Lavoro e Professioni

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale e operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy