Del Prete (Amiot): “Governo dia il via a corsi di aggiornamento seri per i medici che praticano la medicina complementare”
31 MAG -
Marco Del Prete, Presidente dell’Amiot, l’Associazione Medica Italiana di Omotossicologia, che rappresenta oltre 1.300 medici che operano nell’ambito delle medicine tradizionali, complementari e non vonvenzionali, ha inviato oggi all’attenzione del Ministro della Salute
Beatrice Lorenzin una lettera dove si dichiara "drammaticamente colpito per l’accaduto e per la mancata tempestiva somministrazione delle terapie adeguate per curare la malattia che affliggeva il piccolo deceduto ad Ancona", e nel contempo prende posizione in merito al tragico dramma, con particolare riferimento alla stringente necessità di formazione di clinici e farmacisti sulle modalità di prescrizione delle Medicine Complementari, "osteggiata purtroppo proprio da chi si schiera ideologicamente e in modo anti-scientifico, contro questo paradigma medico".
La lettera è soprattutto un messaggio di disponibilità a lavorare insieme per strutturare e attivare corsi di Specializzazione con programmi e finalità condivisi a livello Ministeriale, dove si possano formare colleghi interessati alle prospettive offerte, chiarendone sia i limiti che le potenzialità, da questo paradigma medico talmente diffuso tra la popolazione da non poter essere ignorato, e riconosciuto peraltro da una Direttiva dell’Oms, dalla stessa FNOMCeO, come anche dalle Istituzioni Europee.
Del Prete ricorda come l’Accordo Stato/Regioni del 2012 prevede per i medici la possibilità di accedere a un percorso di formazione sulle medicine tradizionali, complementari e non convenzionali, come quello offerto da Amiot e da altre associazioni qualificate. Attualmente però si tratta di una decisione facoltativa e spontanea del singolo professionista della salute, a cui non tutti i medici ritengono di aderire.
La proposta Amiot riguarda invece l’avvio di corsi di formazione certificati di tipo Universitario nella cui impalcatura didattica la parola “complementarietà” sia il principale tema conduttore. Quasi sicuramente, se il Medico di Ancona che aveva in cura il bambino fosse stato correttamente formato sulle Medicine Non Convenzionali questa tragedia non sarebbe accaduta.
L’Amiot è intensamente impegnata nella formazione dei medici e dei farmacisti: ogni anno forma centinaia di professionisti perché esercitino se possibile ancor meglio la propria professione e perché conoscano anche altre possibilità terapeutiche oltre a quelle apprese all’Università. Proprio per questo l’AMIOT auspica in un progetto futuro di collaborazione e integrazione tra le diverse Istituzioni che possa dare risultati concreti, specie per la prevenzione delle malattie e per garantire un migliore stato generale di salute, come recenti evidenze sperimentali hanno dimostrato.
“Un medico che non somministri un antibiotico, laddove necessario, a un bimbo malato è un medico che sbaglia, ma non si può confondere imperizia e medicine complementari come se fossero sinonimi - afferma Del Prete nella lettera -. Forse questa tristissima vicenda potrà essere di stimolo per aiutarci a ridurre le distanze ideologiche e a portarci a un confronto franco e sereno, perché, come Medici, il nostro unico desiderio è la salute e la vita di ognuno dei nostri pazienti”. L’Amiot in questi giorni è vicina ai familiari e a tutti i parenti del bambino di Ancona ai quali esprime le più sentite condoglianze per l’accaduto.
Lorenzo Proia
31 maggio 2017
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