Fp Cgil Medici: “I tagli ci hanno tolto spazio di azione. Ma la forza dei Confederali cresce”
26 NOV - Non c’è solo il pensionamento e il blocco della contrattazione ad avere fermato la crescita delle deleghe dei dirigenti medici e veterinari ai sindacati. Secondo Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil Medici, i dati dell’Aran possono essere tradotti anche come una disaffezione nei confronti dei sindacati causata dalla mancanza di spazio di azione di questi ultimi. “L’iniziativa sindacale, soprattutto a livello aziendale, ha spesso le braccia legate e, mancando gli spazi di azione, vengono a mancare i contenuti”. Colpa dei tagli e delle misure di contenimento, per il leader della Fp Cgil Medici.
Tuttavia, per Cozza i dati dell’Aran non sono completamente negativi. E non solo perché il calo di iscritti ai sindacati della sanità, e la relativa disaffezione, sono “molto più contenuti rispetto all’allontanamento dei cittadini dalla politica”. In fondo, ricorda il segretario nazionale della Fp Cgil medici, “circa il 70% dei dirigenti medici fanno ancora parte del sindacato”.
Ma anche perché in questo trend negativo i tre sindacati confederali (Cgil, Cisl e Uil) registrano comunque una controtendenza, “crescendo in termini di medici e veterinari iscritti e rappresentando, insieme, per la prima volta, la più grande forza sindacale dell’area medica”. “Si tratta di un traguardo importante”, ha commentato Cozza, dietro il quale si nasconde una scelta di strategia: “La difesa complessiva è migliore della scelta di rifugiarsi nella propria specializzazione”.
“Certo – conclude Cozza – la diminuzione delle deleghe è un segnale che i sindacati non devono sottovalutare bensì comprendere per agire di conseguenza”.
26 novembre 2012
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