Famacie comunali: la manovra "non lascia alternative alla chiusura"
08 GIU - Le foprti preoccupazioni espresse dai titiolari dell farmacie private per la sopravvivenza dei loro esercizi, a seguito delle misure introdotte con il decreto 78/2010, trovano sponda anche nelle farmacie pubbliche.
La giunta esecutiva dell'Assofarm, la Federazione delle farmacie comunali sul territorio, si è infatti riunita questo pomeriggio per analizzare l'impatto della manovra di contenimento dei conti pubblici sul settore. La conclusione è stata una sola: senza modifiche, il decreto 78 "produrrebbe la chiusura senza alcuna alternativa" di gran parte delle farmacie pubbliche.
Il decreto, si legge nella nota emanata al termine della riunione, "vanifica lo sforzo che le farmacie comunali stanno portando avanti per assumere il ruolo di farmacia dei servizi". E, allo stesso tempo incide in maniera del tutto negativa sugli attuali livelli occupazionali che non potranno essere mantenuti. Determinando così "un impoverimento del servizio, tanto apprezzato dalle comunità locali".
Anche dall'Assofarm, dunque, giunge la richiesta di "un’immediata apertura di un tavolo di concertazione di tutte le categorie della filiera del farmaco": in quella sede si potrà discutere di proposte alternative "da proporre al Governo" contribuendo per quanto è possibile, "agli obiettivi di contenimento del bilancio previsti dal decreto legge 78".
08 giugno 2010
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