Oggi in sanità "non si capisce chi comanda, chi è affidabile, non veniamo coinvolti dal Governo e ci ritroviamo anche a doverci difendere dai cittadini che ci prendono come capro espiatorio delle inefficienze del Ssn, tra aggressioni quotidiane e denunce. Siamo in un sandwich, da un parte il Governo che non risponde a nessuna delle nostre richieste e dall'altra i i cittadini che non hanno capito che noi siamo dalla loro parte. C'è grande malcontento dei medici e così non si può andare avanti, saremo costretti a lasciare gli ospedali".
Così all'Adnkronos Salute Pierino Di Silverio, segretario nazionale Anaao-Assomed, il sindacato dei medici dirigenti del Ssn.
"Sciopero? È presto per dirlo - precisa Di Silverio - Noi il 25 gennaio ci vedremo con i direttivi nazionali delle organizzazioni sindacali più rappresentative dei medici dipendenti e convenzionati per capire i tempi e le modalità ma ribadisco: non stiamo a guardare. Il problema - osserva - con il ministro Schillaci non è mai stato il confronto ma quello che producono gli incontri, non ci interessano più se poi non c'è un risultato con un'azione di governo".
Le aggressioni nei confronti degli operatori sanitari continuano anche nel 2025, "il deterrente delle pene non è la soluzione perché la violenza fisica o verbale è un effetto di quello che sta accadendo oggi nel Ssn dove il rapporto medico-paziente si è incrinato e se non si ricostruisce non ne usciamo - avverte il segretario dell'Anaao - E lo ricostruisci ripristinando un facile accesso alle cure da parte dei cittadini, questo lo puoi fare se hai più medici e i professionisti li trovi se li paghi meglio e gli ridai dignità anche depenalizzando l'atto medico".