“Oggi si celebrano gli infermieri, ma noi abbiamo davvero poco da festeggiare. Dopo due anni di pandemia siamo ancora in attesa persino dell’indennità di specificità. Seppure i fondi siano stati stanziati due leggi di Bilancio fa, infatti, se tutto va bene vedremo questo riconoscimento in busta paga forse solo a fine anno”. Lo dice il segretario del Nursind, Andrea Bottega, in occasione della Giornata internazionale dell’infermiere.
“Per la categoria - prosegue - è una ricorrenza sottotono proprio perché il rinnovo del contratto è ancora lontano, al di là delle rassicurazioni sui tempi brevi dispensate dal ministro per la Pa Renato Brunetta già l’anno scorso. È una magra consolazione, quindi, adesso puntare l’indice e dire che noi l’avevamo detto. Il risultato, infatti, non cambia”.
Come non cambiano le richieste che arrivano dal mondo degli infermieri: “Non ci possiamo accontentare di un maquillage, serve un autentico riconoscimento della professione, sul piano economico e degli avanzamenti di carriera. Così come non è più rinviabile un corposo investimento per nuove assunzioni. Tra turni estenuanti e ferie mancate, facciamo i salti mortali per sopperire a questa cronica carenza. Ma noi non siamo tappabuchi - conclude Bottega -, siamo professionisti che vorrebbero essere messi nelle condizioni di garantire assistenza e cure ai cittadini”.